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Tupperware a un passo dal fallimento: debiti fino a 10 miliardi di dollari!

Tupperware, il colosso statunitense dei contenitori ermetici per il cibo, ha avviato la procedura fallimentare appellandosi al Chapter 11.


Tupperware, il colosso dei contenitori in plastica per alimenti, è arrivato al capolinea? Sembra che la nota multinazionale statunitense stia riscontrando gravi perdite finanziarie da anni e che ad oggi abbia avviato una procedura fallimentare richiedendo l’amministrazione straordinaria.

Nel dettaglio, l’azienda ha presentato istanza di protezione ai sensi del Chapter 11 (Capitolo 11), la legge americana sui fallimenti.

Negli ultimi anni, la situazione finanziaria dell’azienda è stata gravemente peggiorata da una serie di fattori macroeconomici. Di conseguenza, abbiamo esplorato numerose opzioni strategiche e determinato la miglior strada da percorrere. Questo processo (il Chapter 11, ndr) dovrà fornirci la flessibilità necessaria a sopravvivere, mentre valuteremo le migliori alternative per trasformare Tupperware in un’azienda digitale, che dia maggiore importanza alla tecnologia.

Laurie Ann Goldman, CEO di Tupperware

Tupperware, un marchio iconico in fallimento

La sua nascita risale a quasi 80 anni fa, precisamente al 1946, quando il chimico Earl Tupper si rese conto che se fosse riuscito a progettare una chiusura ermetica per contenitori di plastica, avrebbe potuto aiutare le famiglie stanche della guerra a risparmiare denaro sui costosi sprechi alimentari.

Mai idea fu più brillante! In pochi anni (e fino al 2017) ha riscontrato un enorme successo in tutto il mondo, al punto che la parola “Tupper” è diventata nel linguaggio comune il perfetto sinonimo di contenitore ermetico per cibi.

Viene dunque spontaneo chiedersi: cos’è cambiato negli ultimi anni? Alcune delle cause della crisi sono senza dubbio la pandemia, l’uso sempre più diffuso del Delivery e la nuova sensibilità verso la tutela dell’ambiente che porta sempre più gente (soprattutto della nuova generazione) a scegliere articoli non di plastica.

In cosa consiste l’amministrazione straordinaria del Chapter 11

Il Chapter 11 si distingue dal Chapter 7 (la bancarotta) perché, pur essendo una procedura fallimentare, non prevede la liquidazione dell’azienda. In sostanza il tribunale blocca in automatico tutte le azioni dei creditori volte alla riscossione dei crediti, mentre chi vanta crediti nei confronti di Tupperware sarà ripagato a seconda del proprio ruolo.

Il gruppo non pubblica i conti dal 2022, anno in cui il fatturato è sceso a 1,3 miliardi di dollari, che corrisponde al 42% in meno rispetto a cinque anni prima. Secondo i dati riportati da CNBC, Tupperware al momento avrebbe una stima di debiti tra 1 miliardo e 10 miliardi di dollari. Nei documenti depositati alla Corte fallimentare del Deleware, Tupperware stima le sue attività tra 500 milioni e 1 miliardo di dollari.

Mercoledì scorso, a Wall Street il titolo è stato sospeso.

Tuttavia, il gruppo con sede a Orlando, in Florida, ha dichiarato di voler continuare a lavorare durante la procedura, per riuscire a pagare dipendenti e fornitori.



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