Il presidente dell’INPS, Pasquale Tridico, rilancia l’idea dell’introduzione del riscatto in modo gratuito del periodo di studi per la laurea. Ormai è da mesi che se ne parla, ma stavolta esiste una vera e propria proposta.
L’obiettivo di Tridico nell’avanzare questa nuova proposta sarebbe aumentare la percentuale dei laureati nel nostro Paese che nel 2021 erano, tra i 25 e i 29 anni, appena il 29,8% della popolazione a fronte del 40,6% medio nell’Unione europea.
Secondo l’INPS la misura potrebbe costare circa 4 miliardi l’anno.
Ad oggi è possibile riscattare la laurea sulla base dell’importo contributivo minimo, che costa comunque 5.360 euro per anno di durata del corso di laurea. Facendo un calcolo veloce,quindi, si tratta di poco più di 15.000 euro nel caso di laurea triennale e poco più di 21.000 se si tratta di diploma quadriennale.
Cifre che, nonostante siano ridotte al minimo, continuano ad essere proibitive per molti.
Riscatto gratuito del corso di laurea: lati positivi e criticità
Il riscatto del corso di laurea è un istituto che permette di valorizzare ai fini pensionistici il periodo del proprio corso di studi. È valido solo a condizione che l’interessato abbia conseguito il titolo di studio.
La facoltà è esercitabile anche dai soggetti inoccupati che, al momento della domanda:
- non risultino essere stati mai iscritti ad alcuna forma obbligatoria di previdenza;
- non abbiano iniziato l’attività lavorativa in Italia o all’estero.
Se la misura avanzata da Tridico si riuscisse a concretizzare, sarebbe un grande riconoscimento per tutti coloro che hanno investito o vogliono investire anni della vita sulla propria formazione. Spesso, infatti, gli studenti sono impossibilitati a lavorare o comunque hanno a disposizione meno ore per via degli orari incompatibili con lo studio.
Ad ogni modo, la proposta del riscatto gratuito della laurea non è esente da criticità. C’è infatti il rischio che si spendano risorse versate da tutti a favore dei più fortunati, ossia di coloro che hanno avuto la possibilità di studiare e di fare lavori più remunerati che consentiranno di avere pensioni più alte.
Non rimarrà che attendere per conoscere le sorti di tale mirura.