Dopo quasi 6 anni d’assenza viene riattivato il Redditometro, lo strumento di accertamento fiscale sintetico introdotto nel 1973 e sospeso nel 2018. Il ritorno è stato sancito dal decreto del ministero dell’Economia e delle Finanze del 7 maggio, pubblicato in Gazzetta Ufficiale n. 116 del 20 maggio.
Dalle spese per l’auto a quelle per la casa, dal costo delle utenze a quelle per il possesso di barche: la capacità di spesa dei contribuenti torna sotto il mirino del fisco.
Le disposizioni del nuovo provvedimento “si rendono applicabili alla determinazione sintetica dei redditi e dei maggiori redditi relativi agli anni d’imposta a decorrere dal 2016”. Tenendo conto delle decadenze maturate nel tempo, l’applicazione effettiva riguarderà i redditi a partire dall’anno 2018.
Torna il Redditometro: ecco come funziona
Il Redditometro contiene una serie di elementi indicativi che rivelano la capacità contributiva sulla base della quale il Fisco può determinare il reddito complessivo delle persone fisiche.
In sintesi, permette di ipotizzare il reddito del contribuente sulla base delle spese presunte. Come? Effettuando una campionatura per 11 tipologie di nuclei familiari e per distribuzione su 5 aree del territorio nazionale, sia per le spese sostenute (che risultano dall’Anagrafe tributaria) sia per la quota di risparmio.
Come si legge nel testo del provvedimento:
Nello specifico, si considerano “sostenute dal contribuente” le spese effettuate dal coniuge e dai familiari fiscalmente a carico; mentre non si considerano “sostenute dalla persona fisica” le spese per i beni e servizi se gli stessi sono relativi esclusivamente ed effettivamente all’attività di imprese.
D’altro canto, i contribuenti potranno dimostrare che il finanziamento delle spese sia avvenuto con redditi legalmente esclusi dalla formazione della base imponibile, ovvero da parte di soggetti diversi dal contribuente. Inoltre, avranno la facoltà di chiarire che le spese attribuite hanno un diverso ammontare e che la quota del risparmio utilizzata per consumi e investimenti si è formata nel corso degli anni precedenti.
Forza Italia e Lega scettici
“Forza Italia è sempre stata contro il Redditometro“. Il partito aggiunge, inoltre, che la misura “confliggerebbe con il provvedimento del concordato preventivo contenuto nella delega fiscale”.
Allo scetticismo di FI si aggiunge quello della Lega. Lo stesso senatore Massimiliano Romeo ha commentato con queste parole il provvedimento: “La trovo solo un po’ strana come proposta, perché noi del centrodestra siamo stati sempre stati critici su questi strumenti”.
Ma Fratelli d’Italia difende la decisione: