Chi pensava che lo stop alla condivisione della password di Netflix, messa in pratica anche in Italia a fine maggio, potesse sancire la fine della piattaforma streaming si dovrà ricredere.
In una lettera inviata agli azionisti, Netflix ha affermato di aver riportato un aumento sostanziale degli abbonati nei mesi successivi all’entrata in vigore della sua nuova politica.
A poco dunque è servito l’hashtag diventato virale #CancelNetflix. La decisione di interrompere la condivisione delle password sembrerebbe infatti non aver portato a cancellazioni di massa (come molti pensavano e speravano), ma piuttosto pare abbia incoraggiato più persone a registrarsi con un proprio account personale.
Netflix riscontra un aumento degli abbonati
Un aumento dell’8% della base utenti, circa 6 milioni di abbonati paganti in più rispetto ai 2,1 milioni previsti: questo è il risultato ottenuto da Netflix nel corso del secondo trimestre del 2023. Tra i dati riportati, spiccano i profitti per 1,5 miliardi di dollari e utili per azione, che hanno superato i 2,86 dollari previsti raggiungendo i 3,29 dollari.
Complessivamente, Netflix oggi conta su 238,3 milioni di abbonati in tutto il mondo. Tuttavia, le azioni della società sono scese dell’8,9% e le entrate medie per membro sono diminuite del 3% rispetto all’anno precedente.
Netflix comunque ha un obiettivo chiaro: continuerà a espandere la limitazione della condivisione della password anche ai pochi paesi che ancora non sono stati colpiti dal cambio della normativa. Tra questi rientrano India, Indonesia, Kenya e Croazia.
In aggiunta a tutto ciò, la piattaforma streaming ha recentemente avviato anche una riorganizzazione dei suoi piani tariffari. La società infatti punta ad eliminare il piano base da 9,99 dollari (che non include la pubblicità). La misura è già stata attuata in Canada e a breve sembrerebbe entrare anche nel mercato degli Stati Uniti e del Regno Unito. Nei prossimi mesi, probabilmente, sarà eliminato anche in altri Paesi.
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Amazon “Blind Sale”: lunghe code per acquistare “alla cieca” i pacchi smarriti
Code chilometriche e lunghe attese per partecipare alla "Blind Sale" dei pacchi smarriti di Amazon (e non solo) al centro commerciale RomaEst.
Dal 14 al 19 gennaio 2025, il centro commerciale RomaEst della Capitale è diventato un teatro rivoluzionario che sta coinvolgendo numerosi visitatori in una nuova esperienza di shopping. Si tratta della “Blind Sale” di pacchi smarriti di Amazon, organizzata dalla startup francese King Colis.
Questa modalità di vendita, già nota negli Stati Uniti, rappresenta una vera e propria novità per il pubblico italiano, offrendo l’opportunità di acquistare pacchi mai reclamati da e-commerce (soprattutto Amazon) senza conoscere il loro contenuto fino a dopo l’acquisto. Un’idea che si fonda sull’innovazione e sul desiderio di ridurre gli sprechi, allineandosi con le crescenti esigenze di sostenibilità.
Come funziona la “Blind Sale” dei pacchi smarriti di Amazon
Al secondo piano del centro commerciale RomaEst della Capitale, trovi centinaia di pacchi, provenienti da spedizioni non reclamate che vengono venduti senza che i compratori possano sapere cosa contengano prima di acquistarlo.
I visitatori hanno 10 minuti di tempo per selezionare i pacchi che più li incuriosiscono tra 10 tonnellate di pacchi smarriti, con la possibilità di acquistare prodotti di vario tipo: dai dispositivi tecnologici agli accessori, passando per abbigliamento e videogiochi. Ci si può affidare al proprio intuito o scegliere box da 5 chili già composte. Il tutto a prezzi molto competitivi, dato che i pacchi sono venduti a peso: 1,99€ ogni 100 grammi per i pacchi standard, e 2,79€ per 100 grammi dei pacchi provenienti da Amazon.
L’emozione del mistero, unita all’opportunità di fare affari, rende questa modalità di acquisto un’esperienza coinvolgente ma al tempo stesso snervante, date le lunghe attese e la ressa di persone. La varietà dei prodotti in vendita offre molteplici possibilità, ma il rischio di acquistare un oggetto non desiderato è dietro l’angolo.
Code chilometriche e lunghe attese: ne vale davvero la pena?
Inutile dire che questo nuovo pop-up ha canalizzato migliaia di clienti che vedono questo evento come un’occasione per fare grandi affari, nonostante le attese snervanti e le code chilometriche al centro commerciale RomaEst continuino incessanti.
Ma la domanda sorge spontanea: ne vale davvero la pena? L’incertezza del contenuto dei pacchi apre la possibilità di acquistare qualcosa che non soddisfi le aspettative, con l’alto rischio di ritrovarsi con un oggetto di scarso valore, pur se a un prezzo scontato.
Se il divertimento sta nel mistero e nella possibilità di scoprire un tesoro nascosto, rimane però il dubbio se, alla fine, il gioco valga davvero la candela, mettendo in conto che si hanno solo 10 minuti per “cacciare” i pacchi che più incuriosiscono in mezzo a una folla frenetica.
E voi proverete questa nuova esperienza di shopping?
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Amazon e l’Intelligenza Artificiale: lotta alle recensioni false e consigli personalizzati
Amazon utilizza l'Intelligenza Artificiale per distinguere le recensioni false e per suggerirti i prodotti da acquistare. Scopri come funziona e come sfruttare l'AI in modo altrettanto produttivo per far crescere il tuo business.
Quando pensiamo ad Amazon, spesso immaginiamo un semplice sito di e-commerce online dove milioni di utenti acquistano tutto ciò di cui hanno bisogno. Tuttavia, ciò che rende Amazon un leader globale nel settore non è solo la vastità del catalogo o la velocità delle consegne, ma anche l’uso strategico e innovativo dell’intelligenza artificiale (AI). Dietro ogni suggerimento personalizzato, ogni ricerca veloce e ogni esperienza d’acquisto senza intoppi, c’è un ecosistema di algoritmi avanzati e tecnologie di machine learning progettate per migliorare ogni aspetto del processo di vendita: dalla gestione dei magazzini all’assistenza personalizzata durante lo shopping.
Nel dettaglio, in questo articolo esploreremo come l’AI opera dietro le quinte di Amazon, trasformando lo shopping online in un’esperienza unica che anticipa i bisogni dei clienti e migliora continuamente l’esperienza utente.
L’esperienza personalizzata di Amazon: come funziona il sistema di raccomandazione
Un sistema di raccomandazione utilizza dati e algoritmi per suggerire contenuti che potrebbero interessare all’utente. Amazon sfrutta algoritmi di machine learning per analizzare enormi quantità di dati, tra cui:
cronologia di navigazione e acquisti;
recensioni dei clienti;
relazioni tra i prodotti;
caratteristiche degli utenti.
Le tecniche principali utilizzate sono:
Filtraggio collaborativo (Collaborative Filtering), che si basa sull’analisi delle interazioni tra utenti e prodotti. L’algoritmo identifica relazioni utente-utente o prodotto-prodotto per fare previsioni.
Utente-Utente: se un cliente con preferenze simili alle tue ha acquistato un determinato prodotto, è probabile che quel prodotto ti venga consigliato.
Prodotto-Prodotto: articoli spesso comprati insieme (ad esempio, una custodia per laptop insieme a un laptop) vengono suggeriti in base alla frequenza con cui compaiono nella cronologia degli acquisti di molti utenti.
Filtraggio basato sui contenuti (Content-Based Filtering): si concentra sulle caratteristiche dei prodotti e sulle preferenze esplicite degli utenti. Se acquisti spesso libri di fantascienza, il sistema analizzerà generi, descrizioni e recensioni per suggerirti libri simili, basandosi su:
specifiche tecniche dei prodotti;
parole chiave rilevanti associate agli articoli.
Tecniche ibride, che combinano i due modelli precedenti per fornire suggerimenti ancora più accurati.
Analisi delle recensioni: l’AI al servizio della qualità
Dopo aver individuato le TV nel tuo budget e adatte alle tue esigenze, per decidere quale acquistare, il giudizio di chi ha già provato l’articolo gioca un ruolo fondamentale. Per questo, scorrendo la pagina del prodotto, incontri un riassunto delle recensioni con i punti di forza e di debolezza: questa è un’altra applicazione dell’intelligenza artificiale nello shopping online di Amazon.
Come funziona il riassunto delle recensioni
Alla base di questa funzionalità ci sono i nuovi modelli di AI generativa, che analizzano le recensioni degli utenti che hanno effettuato un acquisto verificato del prodotto specifico e ne forniscono un riassunto, evidenziandone le caratteristiche principali.
Lotta alle recensioni false su Amazon attraverso l’Intelligenza Artificiale
Le recensioni che leggi su Amazon sono state filtrate da un uso sapiente dell’intelligenza artificiale che individua e scarta le recensioni false: ogni critica, positiva o negativa che sia, viene analizzata attraverso algoritmi di machine learning che identificano segnali di abuso, come pattern sospetti o comportamenti anomali. Le recensioni autentiche vengono pubblicate immediatamente, mentre quelle potenzialmente false sono sottoposte a ulteriori controlli.
L’algoritmo si basa su:
analisi di investimenti pubblicitari del rivenditore;
segnalazioni dei clienti;
storico delle recensioni.
Utilizza tecniche di Natural Language Processing (NLP) e Large Language Models (LLM) per scovare anomalie nei dati, oltre a reti neurali basate su grafi per analizzare relazioni complesse e rilevare gruppi di “attori malevoli”.
Solo nel 2023, Amazon ha bloccato proattivamente oltre 250 milioni di recensioni sospette prima che venissero pubblicate.
m-ai: l’Intelligenza Artificiale al servizio delle piccole e medie imprese
Non è necessario essere Amazon per sfruttare le potenzialità dell’intelligenza artificiale nel proprio business. m-ai offre soluzioni AI personalizzate per piccole e medie imprese, aiutandole a ottimizzare i processi e incrementare le vendite.
Strumenti simili a quelli utilizzati da Amazon possono essere implementati per migliorare l’efficienza operativa, comprendere meglio i clienti e offrire esperienze e prodotti migliori. Con semplici applicazioni mirate, è possibile ottenere risultati tangibili e rivoluzionari che possono fare la differenza nel mercato competitivo di oggi.
Come il caso Amazon insegna, sfruttare l’intelligenza artificiale oggi è cruciale: la disparità di performance delle aziende che sfruttano l’AI rispetto a quelle che non la applicano è abissale, quest’ultime sono destinate a essere tagliate fuori dal mercato.
Nuovo anno, nuovo canone Rai (più costoso) da pagare. A partire dal 2025, infatti, il canone per il possesso di apparecchi televisivi ripristina l’importo annuale di 90 euro, dopo la riduzione a 70 euro concessa dal Governo esclusivamente per il 2024.
Secondo la normativa vigente, chiunque possieda dispositivi in grado di ricevere programmi televisivi è tenuto al pagamento di questa tassa. Un obbligo che non dipende dall’effettivo utilizzo del televisore o dalla scelta dei canali, ma dalla semplice detenzione di un apparecchio con sintonizzatore per ricevere il segnale terrestre o satellitare.
Il pagamento riguarda quindi televisori e dispositivi con sintonizzatori, mentre non sono soggetti al canone dispositivi come computer o segnali digitali che permettono la visione via Internet senza un sintonizzatore.
Dunque il canone rimane obbligatorio (anche se una TV viene usata solo per guardare contenuti offline, come DVD) per la maggior parte delle famiglie italiane e continuerà ad essere incluso nella bolletta elettrica, ad eccezione di esenzioni specifiche.
Modalità di Pagamento del Canone Rai 2025
Il canone Rai viene attualmente addebitato direttamente nella bolletta dell’energia elettrica per le utenze domestiche residenziali, suddiviso in dieci rate mensili da gennaio a ottobre di ogni anno. Una modalità che è stata introdotta per ridurre l’evasione, obbligando i titolari di un’utenza elettrica a versare automaticamente l’importo.
Un’altra opzione di pagamento è l’addebito direttamente sulla pensione, riservato ai pensionati con reddito annuo non superiore a 18.000 euro. Per usufruire di questa modalità, era necessario presentare una richiesta al proprio ente previdenziale entro il 15 novembre 2024.
Chi, invece, non ha un contratto di fornitura elettrica residenziale deve effettuare il pagamento tramite il modello F24, da versare entro il 31 gennaio 2025. Lo stesso modello è richiesto anche per i residenti in zone non collegate alla rete di trasmissione nazionale.
Ricordiamo che il canone è dovuto una sola volta anche se si possiedono più abitazioni. Il mancato pagamento non comporta il distacco della fornitura elettrica, ma l’Agenzia delle Entrate si occupa della riscossione, notificando eventuali inadempienze.
Chi è esonerato dal pagamento?
Solo in alcuni rari casi si è esonerati da tale pagamento, ovvero quando l’intestatario dell’utenza elettrica:
non possiede un televisore, definito come un dispositivo che può ricevere il segnale radiotelevisivo; in tal caso, è necessario presentare un’autocertificazione all’Agenzia delle Entrate entro il 31 gennaio 2025.
ha più di 74 anni e un reddito annuale inferiore a 8mila euro (nello specifico, l’agevolazione spetta per l’intero anno se il compimento del 75° anno è avvenuto entro il 31 gennaio dell’anno stesso; se il compimento del 75° anno è avvenuto dal 1° febbraio al 31 luglio dell’anno, l’agevolazione spetta per il secondo semestre).
è un agente diplomatico, un funzionario consolare, un impiegato di organizzazioni internazionali.
è un militare di cittadinanza non italiana o appartenente alle forze NATO di stanza in Italia.
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Diventa tester Philips e prova GRATIS il baby video monitor Avent
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