Attraverso la Legge di bilancio 2024 sono state introdotte alcune novità relative al calcolo dell’Isee. Al momento, la viceministra del Lavoro Teresa Bellucci e il viceministro dell’Economia Maurizio Leo stanno mettendo a punto l’ingente riforma.
Tra le maggiori novità rientra indubbiamente l’esclusione dei titoli pubblici di stato (Btp) e di alcuni prodotti finanziari di raccolta risparmio (come libretto postale e buoni fruttiferi) fino ad un tetto massimo di 50.000 euro.
Secondo quanto affermato dal Governo, questa misura punterebbe a rendere il calcolo Isee più equo.
Le novità introdotte per il calcolo dell’Isee
La riforma in arrivo si propone di:
- considerare il reddito lordo e non il netto;
- rivedere la componente reddituale dell’Isee;
- inserire scale di equivalenza che considerano a sufficienza il carico economico che si assume una coppia di genitori per crescere un figlio;
- ridurre il “peso” con cui viene conteggiata la prima casa.
In tal modo, si amplierebbe la platea delle persone coinvolte da una serie di aiuti statali: dalla social card al bonus elettrico, fino all’Assegno unico.
Un occhio di riguardo viene dato, poi, a coloro che contribuiscono con partita Iva, introducendo il concordato preventivo.
Cos’è il concordato preventivo?
Si tratta di una nuova agevolazione, che riguarderà esclusivamente i contribuenti con partita Iva.
Chi deciderà di aderire al concordato preventivo, non subirà un effetto moltiplicatore ai fini del calcolo dell’Isee, avendo la possibilità di concordare in anticipo con l’Agenzia delle Entrate il reddito dell’anno per pagare le imposte. Tuttavia, la stessa agevolazione non verrà applicata sui benefici per i quali risulta essere rilevante l’ammontare dei redditi.
In altre parole per i titolari di partita Iva, che potranno aderire al concordato preventivo, dovranno essere scisse le regole relative alla determinazione del reddito per la determinazione delle imposte da quelle relative all’accesso di agevolazioni e benefici.
Cosa verrà escluso dal nuovo calcolo dell’Isee
Btp
I Titoli di Stato, fino ad un valore massimo pari a 50.000 euro, non verranno presi in considerazione. Questo significa che per il 2022 verranno presi in considerazione solo le somme presenti sul conto corrente nel 2022, a cui si andranno ad aggiungere tutte le altre voci che compongono il patrimonio mobiliare. A questo elenco verranno tolti i Titoli di Stati, fino ad un valore massimo di 50.000 euro.
Insomma, investire risparmio in titoli pubblici potrebbe consentire ad una fetta di italiani di ridurre il proprio indicatore della situazione economica valido per ottenere diversi vantaggi, da assegni per i figli più alti, fino a sconti per le rette scolastiche.
Tuttavia, è bene sottolineare che la situazione reddituale e patrimoniale delle famiglie è aggiornata, per legge, al 31 dicembre di due anni prima. Questo significa che l’impatto dei Btp sull’Isee potrebbe risultare meno immediato di quanto le famiglie possano sperare. Chi volesse, ad esempio, investire in questi prodotti oggi, per nascondere parte del proprio patrimonio dal calcolo Isee, beneficerebbe di questa novità solo e soltanto nel 2025.
Buoni fruttiferi e libretti postali
Saranno eliminati dal calcolo dell’Isee anche i “buoni fruttiferi postali, ivi inclusi quelli trasferiti allo Stato, libretti di risparmio postale e gli altri prodotti finanziari con obbligo di rimborso assistito dalla garanzia dello Stato”.
Anche in questa occasione, rimane il limite massimo di 50.000 euro.