La proposta viene dal sottosegretario al Ministero dell’Economia e delle Finanze che vorrebbe fermare il Cashback a soli 6 mesi dall’avvio: “risparmieremmo 2.5 – 3 miliardi l’anno”. Ma non è il solo a pensarla così.
La proposta di cancellare del tutto il cashback di Stato già da luglio sta diventando ogni giorno sempre più realtà.
Il nuovo governo Draghi, che dovrà mediare tra diverse forze politiche, sta infatti affrontando anche un dibattito interno sulla questione cashback e sulla possibilità di sospendere la manovra a partire già da metà 2021.
Risparmiare 3 miliardi l’anno
Furbetti a parte, per i quali si erano già smosse le parti politiche dichiarando perplessità sul funzionamento del cashback, ora il nuovo dibattito sembra essere incentrato sulla sostenibilità economica della manovra.
A dichiarare insostenibile la manovra è stato da ultimo il leghista Claudio Durigon, sottosegretario all’economia. La Lega si è da sempre schierata contro il Cashback e ora, con il nuovo governo, è in una posizione a lei molto congeniale per decidere nuove manovre
In una intervista al Messaggero riguardante la proposta di usare i miliardi del cashback per aumentare i ristori, Durigon ha spiegato:
Quella di Durigon non è comunque la prima voce ad alzarsi contro il cashback all’interno delle fila della nuova maggioranza. Lo stesso Partito Democratico si è lasciata sfuggire la dichiarazione del suo ministro del Tesoro Antonio Misiani, secondo il quale «i 3 miliardi stanziati nel 2022 per il cashback è meglio dirottarli sui programmi di lotta alla povertà».
Quali ad esempio il reddito di cittadinanza, sul quale naviga l’idea di destinare un miliardo in più.
Novità sul decreto sostegni
In settimana si terrà un consiglio dei ministri nel quale verrà discusso lo stanziamento dei 32 miliardi per il Decreto Sostegni, il primo vero decreto del periodo Draghi. Le proposte per lo stanziamento dei 32 miliardi sono le seguenti:
- 12 miliardi di indennizzi alle imprese con fatturato entro i 10 milioni e che hanno avuto un calo di ricavi del 33% nel 2020 rispetto al 2019;
- Eliminazione dei codici Ateco come criterio di ricevimento del ristoro
- Cartelle esattoriali congelate fino al 30 aprile, entro la soglia di 5mila euro.
In totale quindi gli indennizzi alle partite IVA saranno di circa 4mila euro, e saranno emessi una tantum.
Secondo Durigon, 4mila euro non saranno abbastanza, viste le perdite subite ammontano a 400 miliardi e per questo motivo si sta lavorando a un nuovo decreto ristori che arriverà più in là durante l’anno, e le cui cifre sono tra i 20 e i 30 miliardi.
La sospensione del cashback, da molti esponenti politici ritenuta inutile, potrebbe far ricavare altri 3 miliardi di euro in più.
[…] una serie di dichiarazioni di cui abbiamo già parlato ieri (leggi qui a proposito della proposta di cancellazione del cashback da luglio 2021), il sottosegretario […]