Non tornerà nel 2022 il Cashback di Stato, sospeso dopo soli 6 mesi dal Governo Draghi.
Come riporta l’Agenzia di Stampa ANSA, oggi il Consiglio dei Ministri si riunisce per approvare la Legge di Bilancio 2022, e non ci sarà spazio per l’iniziativa molto voluta dall’ex premier Giuseppe Conte.
Il Cashback di Stato, che era stato ufficialmente “sospeso” – ma nella realtà cancellato – lo scorso luglio, è durato soltanto sei mesi. Nelle intenzioni del Governo precedente c’era invece un piano triennale che avrebbe portato l’intera iniziativa Italia Cashless (che comprende anche la lotteria degli scontrini, ancora attiva) fino alla fine del 2023.
Cosa non ha convinto Draghi
Non è un mistero che l’attuale Presidente del Consiglio non abbia mai guardato con ammirazione la manovra del cashback di stato. Anche le istituzioni europee d’altro canto avevano espresso scetticismo sulla manovra, con l’ex membro del consiglio direttivo della BCE, Yves Mersch, che giudicò il programma di Cashback italiano come «sproporzionato», e aggiungendo che non ci fossero «prove che il meccanismo servisse veramente a qualcosa nella lotta all’evasione fiscale».
Draghi, come personalità dal background istituzionale e dalla visione liberale, non è mai stato un estimatore del rimborso. Troppi onerosi i costi del sistema, pari a 1,5 miliardi a semestre che nell’ottica del Governo potrebbero essere impiegati in altra maniera. D’altronde la pioggia di bonus di Stato non è a costo zero.
Inoltre, secondo l’attuale esecutivo i rimborsi del Cashback non sarebbero andati alle famiglie meno abbienti, ma a quelle più benestanti. Queste ultime hanno infatti la possibilità di spendere di più e sarebbero state quindi avvantaggiate dal sistema di Cashback.
Per ottenere il Cashback massimo di 150€ occorreva infatti spendere almeno 1500€ in un semestre usando i metodi di pagamento elettronici.
Infine, la corsa al premio da 1500€ del Supercashback ha generato un fallimento di sistema, provocando la reazione scomposta di tantissimi consumatori che in modo fraudolento sono ricorsi alle micro-transazioni da pochi centesimi. Di fatto mandando in tilt diversi settori senza controlli, come quello dei rifornimenti di benzina.
Secondo Draghi, il Cashback di Stato non solo non avrebbe aiutato i meno abbienti, ma avrebbe avuto addirittura un effetto regressivo nell’economia reale. Affermazioni che però non hanno trovato tutti d’accordo, come aveva commentato il CEO di Satispay Alberto Dalmasso: «il Cashback di Stato ha funzionato, soprattutto nel cambiare le abitudini dei cittadini verso gli strumenti di pagamento elettronici per i piccoli importi».
La direzione del Governo è però stata segnata: il Cashback di Stato è ufficialmente cancellato.