Disney+ continua a diventare sempre più grande e comincia già a parlare di nuovi possibili aumenti

Disney+ torna a parlare di possibili aumenti di prezzo tramite il suo CEO Bob Chapek, intervenuto all’incontro degli investitori per commentare i risultati finanziari dell’ultimo trimestre.

Secondo Chapek, gli sforzi che la piattaforma sta mettendo in campo per aggiungere nuovi contenuti esclusivi potrebbero necessitare di nuove entrate, che sarebbero giustificate se in futuro l’offerta di serie tv e film si dovesse ampliare.

Le dichiarazioni sono da contestualizzare nell’ambito dei piani di espansione di Disney+, che solo un anno fa aveva ampliato la propria offerta con la sezione Star, dedicata ai contenuti per i più adulti (si pensi che dentro Disney+ convivono i cartoni animati della Disney e serie tv come American Horror Story). L’ultima volta, era febbraio 2021, l’abbonamento passò dai 6,99€ al mese – prezzo di lancio – agli attuali 8,99€ al mese.

Risulta chiaro che se si dovessero aggiungere nuovi contenuti e nuove sezioni l’abbonamento di Disney+ potrebbe aumentare. Una scelta che comunque è nei piani di Disney, perché Chapek ha parlato proprio di immettere, da inizio 2023, una nuova programmazione esclusiva, alla quale si accompagnerebbe un aggiustamenti dei prezzi.

Attualmente Disney+ è ancora conveniente rispetto ad esempio a Netflix, ma perde il confronto dal punto di vista del numero dei contenuti. L’obiettivo di Disney è quello di produrre e immettere oltre 100 titoli nuovi ogni anno, con un investimento tra i 14 e i 16 miliardi di dollari: per fare un confronto, le manovre commerciali che avevano portato all’acquisto di Star Wars e della Marvel da parte di Disney erano valutate sull’ordine dei 4 miliardi di dollari ognuna.

Se si dovesse arrivare ad un nuovo aumento, è probabile che il prossimo step sia quello di lambire la soglia dei 10 euro al mese.

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Corsa ai biglietti per il Tour 2025 di Lady Gaga: prezzi fino a oltre 700€ e attese interminabili!

Al via la pre-vendita dei biglietti del Tour "The Mayhem Ball" di Lady Gaga: oltre 215.000 persone in coda e numerosi attacchi dei bot. Ora i fan puntano tutto sulla vendita generale!

biglietti lady gaga 2025

Dopo 7 anni di attesa, Lady Gaga arriva in Italia con il suo tour “The Mayhem Ball”, in programma all’Unipol Forum di Milano il 19 e il 20 ottobre 2025; non a caso la prevendita dei biglietti aperta oggi, lunedì 31 marzo 2025, esclusivamente per titolari di carta Mastercard ha scatenato una vera e propria corsa tra i fan italiani. In molti si sono connessi con largo anticipo, cercando di assicurarsi un posto per quello che promette di essere uno dei concerti più emozionanti dell’anno.

Tuttavia, l’esperienza si è trasformata in una maratona digitale estenuante, con migliaia di persone bloccate in una lunga attesa online, spesso infruttuosa. Oltre 215.000 persone in coda, con un’attesa che in alcuni casi ha superato l’ora. A rendere tutto ancora più complicato, i tentativi di attacco da parte di bot, che hanno rallentato ulteriormente il sistema di vendita.

La lotta contro i bot e la frustrazione dei fan durante la pre-vendita

Il problema dei bot ha avuto un impatto devastante sulla pre-vendita dei biglietti per il concerto di Lady Gaga, con il sito di acquisto che ha dovuto rallentare l’accesso per riuscire a individuare e bloccare l’attività dei software automatizzati. Questi strumenti permettono di comprare biglietti in pochi secondi, privando i fan legittimi della possibilità di accedere alle date e rivendendo le entrate al doppio del prezzo.

Non è la prima volta che eventi di questa portata vengono presi di mira da scalper digitali e bagarini, che utilizzano tecnologie avanzate per eludere i sistemi di vendita. Durante la pre-vendita di oggi il risultato è stato una coda interminabile, con i fan costretti ad aspettare per ore e, in molti casi, rimanere a mani vuote.

Nonostante i messaggi rassicuranti rilasciati dal sito ufficiale, che confermano l’intervento di tecnici per bloccare l’attività sospetta, la frustrazione tra i fan cresce. Per molti, infatti, il sogno di assistere al concerto si è scontrato con la dura realtà di una corsa al biglietto che sembra favorire solo i più veloci e chi ha la possibilità di agire tramite strumenti automatizzati.

La vendita generale: data e prezzi

Per chi non è riuscito a comprare i biglietti il giorno dell’apertura, la vendita generale (aperta a chiunque) è fissata alle ore 12:00 del 3 aprile 2025 sul sito di Live Nation Italia.

Sebbene la domanda sia destinata a rimanere altissima, molti fan sperano che il sito di vendita riesca a gestire meglio l’afflusso di richieste, evitando che i bot monopolizzino l’acquisto dei biglietti.

Quano costano i biglietti per il Tour 2025 di Lady Gaga?

Il prezzo dei biglietti ha cercato di accontentare tutte le tasche, ma la domanda è di gran lunga superiore all’offerta. La piattaforma di vendita ha avvertito gli utenti che, sia durante la prevendita sia durante la vendita generale la disponibilità è limitata e che le opzioni di acquisto dipendono dalla zona della venue.

Nel dettaglio, ecco i prezzi a seconda del settore selezionato:

  • Gold Circle Left: 231,15 euro + commissioni
  • Gold Circle Right: 231,15 euro + commissioni
  • Parterre in piedi: 190,90 euro + commissioni
  • 1° Settore Numerato: 231,15 euro + commissioni
  • 2° Settore Numerato: 190,90 euro + commissioni
  • 3° Settore Numerato: 144,90 euro + commissioni
  • 4° Settore Numerato: 110,40 euro + commissioni
  • 5° Settore Numerato: 87,40 euro + commissioni
  • 6° Settore Numerato: 64,40 euro + commissioni
  • 1° Settore Numerato Platinum: 460 euro + commissioni
  • 2° Settore Numerato Platinum: 437 euro + commissioni
  • 3° Settore Numerato Platinum: 287,50 euro + commissioni
  • 4° Settore Numerato Platinum: 218,50 euro + commissioni

Sono, inoltre, previsti ben 4 Pacchetti VIP:

  • VIP Hospitality Pacakage / Intero: 711,15 euro + commissioni
  • Early Entry VIP Package Gold Circle Left / Intero: 486,15 euro + commissioni
  • Early Entry VIP Package Gold Circle Right / Intero: 486,15 euro + commissioni
  • Gold VIP Package / Intero: 486,15 euro + commissioni
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ePrice Cyber Sicurezza: dati sensibili rubati a 6,8 milioni di utenti dal 2008 a oggi!

Dal 2008 ad oggi hai acquistato almeno una volta su ePrice? I tuoi dati sensibili potrebbero essere stati rubati e venduti sul Dark Web per alimentare truffe su larga scala!

eprice dati rubati

ePrice, uno dei principali rivenditori di prodotti elettronici in Italia, si trova a fronteggiare una grave minaccia alla sicurezza dei suoi utenti: la Agenzia per la Cyber Sicurezza Nazionale ha, infatti, recentemente informato l’azienda che alcuni dati sensibili dei clienti della piattaforma sono stati rubati e pubblicati su un forum noto del Dark Web. Questo incidente, che ha avuto luogo il 25 marzo 2025, ha allertato milioni di clienti e messo in discussione la sicurezza delle informazioni personali archiviate dalla piattaforma.

Sebbene l’entità completa della violazione debba ancora essere chiarita, le informazioni trapelate sembrano riguardare principalmente gli ordini effettuati da utenti dal 2008 a oggi: tra i dati compromessi ci sarebbero nomi, cognomi, numeri di telefono, indirizzi e-mail e indirizzi di spedizione. Al momento, sembra che non siano stati coinvolti le informazioni delle carte di credito o le credenziali di accesso, ma le implicazioni per la sicurezza dei clienti sono comunque enormi.

La scoperta del furto e la grande quantità di dati rubati agli utenti ePrice

Lo scorso 25 marzo, ePrice ha ricevuto l’allerta da parte dell’Agenzia per la Cyber Sicurezza Nazionale, che ha segnalato la pubblicazione dei dati rubati su un forum del Dark Web. L’azienda ha immediatamente iniziato ad analizzare la portata dell’incidente, con l’obiettivo di determinare se i dati resi pubblici fossero effettivamente quelli appartenenti ai suoi clienti.

Secondo le prime informazioni, sembra che i dati rubati provengano da uno scraping del database, un’operazione in cui i criminali informatici hanno eseguito delle richieste sul sito per raccogliere grandi quantità di informazioni in modo automatizzato. I dati in vendita, pertanto, riguardano principalmente informazioni legate agli ordini effettuati dagli utenti, incluse le informazioni di contatto e gli indirizzi di spedizione.

La gravità del furto risiede nell’enorme quantità di dati compromessi, che riguardano circa 6,8 milioni di utenti che hanno effettuato acquisti su ePrice dal 2008 ad oggi. L’elemento che desta preoccupazione è la vendita di questi dati sul Dark Web, un ambiente dove gli hacker possono mettere all’asta le informazioni rubate.

Ciò potrebbe alimentare truffe su larga scala, sfruttando l’uso di tecnologie avanzate come l’intelligenza artificiale, che possono impersonare i clienti per truffe mirate. Il rischio di furti d’identità e di attacchi di phishing è molto elevato, poiché i truffatori possono facilmente sfruttare i dati personali per ingannare le vittime, instaurando un rapporto di fiducia.

La risposta di ePrice e le raccomandazioni per i clienti

In risposta a questa violazione, ePrice ha attivato immediatamente un team di esperti in sicurezza informatica, che sta lavorando a stretto contatto con le autorità competenti. L’azienda ha dichiarato che sono in corso indagini approfondite per capire come i dati siano stati ottenuti e per verificare la veridicità delle informazioni trapelate. Una delle priorità principali è quella di stabilire l’autenticità dei dati pubblicati e di prevenire ulteriori danni. L’azienda ha anche implementato misure di sicurezza aggiuntive per rafforzare le difese e proteggere i dati dei suoi clienti in futuro.

Nella sua comunicazione ai clienti, ePrice ha raccomandato di cambiare la password dell’account e di non riutilizzare le stesse credenziali su altri servizi. Pur non essendo coinvolte le credenziali di accesso, l’azienda ha suggerito di prestare particolare attenzione a potenziali tentativi di phishing, a messaggi e chiamate sospette che potrebbero tentare di raccogliere ulteriori informazioni personali.

Secondo Fabi, il sindacato dei bancari, negli ultimi 3 anni agli italiani sono stati sottratti oltre 500 milioni di euro, con un aumento del 30% solo nel 2024. Un dato allarmante, che si deve anche al fatto che le organizzazioni criminali, come in questa circostanza o nel caso della truffa del curriculum, stiano diventando sempre più sofisticate approfittando della digitalizzazione dei servizi, della diffusione dei pagamenti online e dei social.

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Truffa del curriculum: come riconoscere e difendersi dalle telefonate ingannevoli

Hai ricevuto una chiamata da un numero sconosciuto che ti propone un colloquio di lavoro o di investire i tuoi soldi? Ecco come funzionano le truffe telefoniche e come proteggerti!

truffa del curriculum

Le truffe telefoniche sono sempre più diffuse, e una delle più insidiose ultimamente è quella che sfrutta la promessa di offerte di lavoro. In molti, infatti, si sono trovati a ricevere chiamate da numeri sconosciuti che propongono contratti lavorativi o colloqui tramite messaggi pre-registrati.

Queste chiamate non solo sono fastidiose, ma rappresentano una trappola pericolosa, poiché mirano a ottenere informazioni personali e a ingannare le persone con false promesse. Negli ultimi mesi, la frequenza di queste chiamate è aumentata drasticamente, con utenti che ricevono anche 4-5 telefonate a settimana.

L’allarme è stato lanciato sui social network, dove diverse persone hanno condiviso le loro esperienze, segnalando telefonate sospette ricevute su piattaforme come Facebook, X (ex Twitter) e LinkedIn. La truffa del curriculum, infatti, è diventata un fenomeno sempre più comune e preoccupante.

Ma come funziona esattamente questa truffa telefonica e come proteggersi?

La truffa telefonica del curriculum

Una delle modalità più utilizzate dai truffatori per entrare in contatto con le potenziali vittime è quella di effettuare telefonate da numeri in chiaro, che spesso provengono anche da altre regioni. Se si risponde parte un messaggio registrato che annuncia: “Abbiamo ricevuto il tuo curriculum, vogliamo parlarti di lavoro”.

Un altro modo in cui la truffa si propaga è attraverso i messaggi su WhatsApp. I truffatori inviano un testo semplice: “Abbiamo ricevuto il tuo curriculum, aggiungici su WhatsApp per parlare di lavoro.” Una volta che la vittima accetta di aggiungere il numero, riceve un link che, se cliccato, scarica un virus: questo malware è in grado di rubare dati sensibili, come informazioni bancarie, o di mettersi in contatto con i contatti della vittima per chiedere soldi.

Frodi come queste puntano ad ingannare chi sta cercando lavoro, facendo leva sulla speranza di ottenere una reale opportunità professionale. In questo modo, riescono a catturare l’attenzione delle persone e a farle abboccare alla truffa.

Il rischio del trading online

Oltre ai danni legati al furto di dati, i truffatori spesso tentano di convincere le vittime a investire soldi nel trading online. L’offerta, inizialmente allettante, invita a depositare denaro con la promessa di guadagni rapidi. Tuttavia, una volta che l’investimento viene effettuato, i truffatori spariscono nel nulla, lasciando la vittima senza soldi e senza alcuna traccia del denaro investito.

Secondo Fabi, il sindacato dei bancari, negli ultimi 3 anni agli italiani sono stati sottratti oltre 500 milioni di euro, con un aumento del 30% solo nel 2024. Un dato allarmante, che si deve anche al fatto che le organizzazioni criminali stiano diventando sempre più sofisticate approfittando della digitalizzazione dei servizi, della diffusione dei pagamenti online e dei social.

Come proteggersi da queste truffe

Per difendersi da queste truffe telefoniche, è fondamentale essere prudenti.

La prima regola è quella di diffidare sempre da telefonate sospette provenienti da numeri sconosciuti o esteri: spesso basta copiare e incollare su Google il numero da cui si è stati contattati per scoprire se è già stato denunciato da altri utenti. In tal caso, la cosa migliore da fare è bloccare il numero e segnalarlo come spam.

È importante non fornire mai informazioni personali o bancarie e non cliccare su link inviati da numeri che non sono stati verificati.

Inoltre, è consigliabile non fidarsi di offerte di lavoro che arrivano improvvisamente, senza alcuna richiesta formale da parte del candidato: è sempre bene fare attenzione al tipo di linguaggio utilizzato e tenere a mente che se il messaggio fa leva sull’urgenza e la velocità ci sia un’altissima probabilità che si tratti di una truffa.

Infine, è bene non inviare denaro a sconosciuti.

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Power bank in aereo: nuove misure di sicurezza più severe a partire da aprile!

Vuoi portare il tuo power bank in aereo? Ad aprile entreranno in vigore norme più severe per garantire la sicurezza aerea ed evitare i rischi di esplosione e/o incendio.

power bank in aereo

Recentemente, un incidente su un volo della Hong Kong Airlines ha suscitato preoccupazioni sulla sicurezza aerea. Durante il volo, un power bank ha preso fuoco a causa di un’esplosione mentre l’aereo si trovava ad alta quota, con 160 passeggeri e 8 membri dell’equipaggio a bordo. Fortunatamente, non ci sono stati feriti, ma l’episodio ha spinto le autorità a rivedere le politiche di sicurezza riguardanti i dispositivi elettronici a bordo, in particolare i power bank.

Questo incidente, infatti, ha portato molte compagnie aeree ad adottare nuove misure di sicurezza più severe che entreranno in vigore a partire dal prossimo 1° aprile.

L’uso dei power bank è diventato ormai comune tra i viaggiatori, in quanto offrono una soluzione pratica per ricaricare dispositivi elettronici senza necessità di una presa di corrente. Tuttavia, le batterie al litio, utilizzate in molti di questi caricatori portatili, sono infatti suscettibili al surriscaldamento e all’esplosione, come dimostra l’incidente a bordo dell’aereo.

Le nuove norme di sicurezza sui power bank in aereo

A partire dall’1 aprile, numerose compagnie aeree, in particolare quelle asiatiche, implementeranno misure più rigorose in relazione al trasporto dei power bank a bordo.

Singapore Airlines e la sua sussidiaria Scoot sono state tra le prime ad annunciare modifiche significative: per i voli operati da queste compagnie, i passeggeri non potranno più utilizzare i power bank tramite le porte USB sui sedili. Inoltre, questi dispositivi potranno essere trasportati solo nel bagaglio a mano, vietando la loro inclusione in quello da stiva. Un altro cambiamento riguarda la capacità delle batterie: i power bank con una potenza inferiore ai 100 Wh non necessiteranno di autorizzazione, mentre quelli con una capacità tra i 100 e i 160 Wh dovranno essere approvati dalla compagnia aerea prima del volo.

La nuova normativa mira ovviamente a prevenire situazioni di emergenza, e ad aumentare la sicurezza aerea per tutti i passeggeri, al fine di evitare che incidenti simili possano verificarsi in futuro.

Le risposte delle altre compagnie aeree

Anche altre compagnie aeree asiatiche stanno rafforzando le misure di sicurezza per quanto riguarda i power bank. Korean Air, Asiana Airlines, Air Busan, Eastar Jet, Jeju Air, T’way Air e Jin Air hanno deciso di vietare il trasporto delle batterie di ricambio nel bagaglio da stiva, imponendo che vengano portate a bordo nel bagaglio a mano. Inoltre, le batterie di ricambio dovranno essere sistemate singolarmente in sacchetti sigillati, protette con nastri isolanti o coperture speciali per evitare cortocircuiti o danni. Durante il volo, sarà vietato utilizzare i power bank o caricarli tramite le porte USB.

In tal modo le compagnie aeree stanno cercando di minimizzare ogni possibile pericolo derivante dall’uso di dispositivi elettronici, in particolare quelli alimentati da batterie al litio, che possono essere soggette a malfunzionamenti.

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