Niente abolizione del Superbollo, il bollo auto aumentato per chi possiede le auto di lusso con più di 250 CV e/o motore con potenza superiore a 185kW.
Nello specifico il superbollo consiste in una tassa aggiuntiva di 20€ ogni kW oltre i 185 limite e fu introdotto nel 2011 dal Governo Berlusconi per bilanciare le tasse dei possessori di auto.
Nei fatti, prima del 2011, chi possedeva un bene di lusso come un’auto di grossa cilindrata era perfettamente equiparabile a chi possedeva un’utilitaria. Con l’introduzione del superbollo, si cercò di spostare l’ago della bilancio con l’intento, comune nel nostro sistema di tassazione progressiva, di far pagare di più chi poteva permettersi un auto di lusso.
La ragione è anche ambientale: le auto con più grossa cilindrata inquinano di più; per questo la sovrattassa non è nemmeno oggetto di ripensamento da parte dei principali partiti politici.
Al Senato, dove si sta discutendo sugli emendamenti alla Manovra Fiscale del 2021/2022, il superbollo è stato confermato dalla Commissione Finanze e Lavori, che ha bocciato uno degli emendamenti che ne proponeva l’abolizione.
Il bollo al 100% sulle auto storiche?
Tra le proposte spunta anche un emendamento presentato da 5 deputati di Italia Viva, Movimento 5 Stelle e Partito Democratico che punterebbe all’abolizione dell’attuale “sconto” del 50% del bollo per le auto “di rilevanza storica”.
Il bollo al 50% è una particolare esenzione attualmente vigente che sconta del 50% l’ammontare del bollo di tutte le auto storiche che abbiano compiuto 30 anni d’età dalla data di produzione e che siano regolarmente iscritte all’ASI (Automotoclub Storico Italiano) o ai registri Fiat lancia e Alfa Romeo con tanto di Certificato di Rilevanza Storica.
A seconda poi di altri regolamenti locali, anche le auto di età compresa tra i 20 e i 29 anni, le cosiddette youngtimer, possono godere del beneficio del bollo al 50%.
Per tutte queste auto l’abolizione del beneficio così come proposto dai deputati significherebbe il ritorno al regime al 100% e più tasse per i loro proprietari.
L’emendamento ad ora sembra essere più concreto di una semplice proposta, in quanto è ancora presente nella bozza finale del Decreto Fiscale e non è stato cancellato dalla Commissione.
Anche in questo caso le ragioni della proposta sono ambientali, e come spiega l’emendamento stesso, vogliono porre fine a tutti i «benefici fiscali per i veicoli inquinanti».
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