Arriva la modifica contrattuale unilaterale di Conto Arancio, il conto deposito di ING Direct: troppo onerosi i tassi di interesse, si passerà da luglio allo 0,001% annuo.
Dopo Fineco e Unicredit, anche Ing Direct soccombe ai tassi negativi della BCE e richiede una modifica unilaterale di contratto.
Modifica che non riguarderà, al contrario di Fineco e Unicredit i correntisti, ma tutti i risparmiatori titolari del conto deposito Conto Arancio.
“Dal 30 giugno – si legge nel messaggio che Ing Direct ha mandato ai propri clienti – “il tasso base di Conto Arancio subirà una diminuzione dallo 0,02% allo 0,001%…Ti informiamo inoltre che alla stessa data ING dismetterà il servizio di alimentazione di Conto Arancio. Pertanto a partire dal 1 luglio 2021 non potrai più utilizzare il servizio di alimentazione per accreditare fondi sul tuo Conto Arancio”.
Sebbene Conto Arancio non vincoli il deposito, una tale diminuzione dei rendimenti può essere considerata una vera batosta per tutti i risparmiatori. Con un rendimento dello 0,001% ha senso tenere un conto deposito Conto Arancio?
Da luglio inoltre, non sarà nemmeno più possibile caricare nuova liquidità sul conto. Di fatto, Ing Direct ha ammazzato il suo conto deposito più amato.
Le motivazioni
Quello di Conto Arancio non è però un suicidio, ma una mera resa economica. Le motivazioni sono le stesse di Fineco e Unicredit: i tassi di interesse overnight alla BCE sono estremamente negativi. Anche qualora i rendimenti fossero pari a zero, Ing Direct, come le altre banche, perderebbe comunque uno 0,5% a causa della politica espansiva della BCE a tassi negativi.
L’obiettivo della BCE è quello di avere una manovra espansiva. La Banca Centrale vuole in altre parole cercare di stimolare le banche a immettere i soldi nell’economia reale (attraverso finanziamenti, prestiti, ecc.), e non a tenerli fermi.
Per questo motivo, molte banche stanno aumentando i costi dei conti corrente, o, come nel caso Ing Direct, stanno diminuendo i rendimenti annui dei propri conti deposito. Fineco addirittura aveva annunciato il rischio chiusura dei conti correnti con più di 100mila euro e nessun investimento o mutuo attivo.
La soluzione non c’è, o almeno è una sola per il correntista o per il risparmiatore. Cambiare banca, un diritto sempre garantito vista l’unilateralità del provvedimento.
Ma con il trend che sta scuotendo tutte le banche europee, il rischio è quello di trovarsi a continuare a scappare di banca in banca.