Con il Natale alle porte, gli editori stanno affrontando una grossa crisi che potrebbe riversarsi sui lettori: la cellulosa, materiale con cui si produce la carta, scarseggia a causa dell’aumento dei prezzi delle materie prime, mentre il gas naturale con cui si trasforma la cellulosa in carta sta subendo dei forti rincari che vedremo presto anche nelle nostre bollette.
All’Huffington Post, l’editore di SEM libri Riccardo Cavallero ha spiegato: «Come mancano i microchip a chi produce automobili, al nostro settore manca la carta per fare i libri proprio nel momento in cui se ne avrebbe più bisogno. I costi sono cresciuti e gli aumenti si riversano su tipografie ed editori».
Il costo della cellulosa
La cellulosa ha registrato dalla fine del 2020 un aumento dei prezzi del 70%: complice una ripresa dei consumi post-Covid che non tiene il passo con la logistica dei porti e delle navi, che non hanno ancora ripreso a lavorare a pieno ritmo, e un aumento di domanda relativo al maggior uso della carta negli imballaggi al posto della plastica monouso. Inoltre, anche prima del Corona Virus, molte aziende produttrici di carta erano entrate in crisi, a causa della prolungata crisi delle riviste, che aveva spinto le aziende produttrici a convertire parte delle linee produttive per produrre altri tipi di carta, più richiesti.
Secondo Massimo Medugno, direttore di Assocarta, la cellulosa viene prodotta da un numero molto piccolo di aziende. Il prezzo è da sempre oggetto di cicli, ma non è mai stato così alto.
I costi dell’energia
C’è poi l’aumento dei costi dell’energia: il gas naturale, che viene utilizzato nei processi di lavorazione della cellulosa per realizzare la carta, ha toccato prezzi record. Se ne accorgeranno tra poche settimane le famiglie italiane, quando arriveranno le prime bollette dell’ultimo trimestre e vedranno i rincari, solo parzialmente calmierati dall’intervento del Governo.
Per una cartiera, materia prima ed energia pesano entrambi tra il 20% e il 30% sul bilancio dell’azienda.
Il settore dell’editoria in crisi
Lorenzo Pieresca (Marsilio editori), sentito dal Giornale della Libreria, spiega che per l’acquisto della carta non patinata usata nei romanzi e nei saggi ci si rivolge soprattutto al Nord Europa, mentre i cartoncini delle copertine vengono realizzati da produttore italiani. Nel primo caso si attesta un aumento dei prezzi attorno al 20% (tuttora in crescita), nel secondo caso del 40%.
Scaricare interamente i costi sui consumatori con un aumento dei prezzi di copertina non è un’opzione felice. C’è prima di tutto un problema dei titoli già in catalogo e in vendita da diversi anni: un consumatore non pagherà di più per un titolo che il mese precedente avrebbe acquistato a un diverso prezzo di copertina.
La crisi della carta stampata richiede un’ampia riorganizzazione delle case editrici: le aziende che stampano i libri stanno chiedendo a quest’ultime di pianificare con enorme anticipo sia le date di uscita dei propri libri che il numero di copie da stampare per ciascuno. Ma si tratta di anticipare a oltre un anno prima il numero di copie da stampare, addentrandosi in un terreno completamente sconosciuto e pieno di sorprese.
Cosa fare se un libro riscuote inaspettatamente un grande successo commerciale e ha bisogno di essere ristampato prima del previsto? Quali altri libri verranno ritardati per anticipare l’uscita della ristampa dell’inaspettato best-seller?
La soluzione sta nel digitale?
Secondo molte persone che non conoscono bene la materia, la soluzione sarà quella di passare tutti agli e-book, in vendita ad un prezzo molto minore in formato digitale.
Stando all’analisi del consulente editoriale Giacomo Brunoro sul quotidiano Repubblica però, il problema degli e-book risiede proprio nel loro prezzo. Secondo i dati Aie presentati al Salone del Libro di Torino il prezzo medio di copertina di un libro cartaceo si attesta a 14,68 euro (in calo dell’1,6% rispetto al 2020 e del 2% rispetto al 2019). Su Amazon, il 70% degli e-book in vendita costa tra i 3,99 e i 7,99 euro.
Secondo Brunoro non potrà esserci un passaggio di massa al digitale perché agli editori non converrebbe. I costi fissi (grafica, impaginazione ed editing) non cambiano dai libri cartacei a quelli digitali. Mentre cambia il ritorno economico.
Spiega Brunoro: «Un editore, per mantenere lo stesso margine di guadagno tra cartaceo e digitale, deve vendere un ebook alla metà del prezzo di copertina del cartaceo. Ma […] il pubblico non è disposto a pagare così tanto per un ebook. Se vado a vedere in questo momento la top10 degli ebook più venduti su Kindle, troviamo solo titoli tra 1.99 e 3.99 euro».
Il mercato digitale è ancora molto marginale. Per questo ci aspetta un Natale molto complicato.