Nel decreto Sostegni Bis sono state introdotti anche degli emendamenti per aiutare il settore del wedding: arrivano gli aiuti alle imprese e agli sposi!
Per tutto il settore del wedding arriva una bella notizia che farà certamente piacere ai novelli e futuri sposi, così come alle aziende del settore: arriva il bonus matrimonio!
Il settore dei matrimoni è andato duramente in crisi durante la pandemia, e solo ora sta cominciando a riprendersi piano piano. A causa delle restrizioni, nel 2020 molti sposi hanno deciso, o sono stati costretti, a rimandare il proprio matrimonio di almeno un anno. La pandemia ha quindi messo in crisi un settore che da anni non aveva subito alcun ribasso: migliaia sono le aziende e i professionisti che hanno vissuto un anno molto difficile, così come migliaia sono gli sposi che in tutta Italia stanno affrontando ora le spese di un matrimonio pur con situazioni economiche fortemente svalutate dal Covid.
Ecco quindi che nel Decreto Sostegni Bis arriva l’emendamento pensato per tutti questi soggetti.
Il fondo perduto per le aziende
Per quanto riguarda le imprese e i liberi professionisti che lavorano nel settore del wedding, arriva un fondo perduto pari al 30% della differenza tra il calo di fatturato annuale del 2020 e quello del 2019.
Per richiederlo, basta dimostrare di essere impiegati nel settore della ristorazione collettiva o del wedding (tramite codice ATECO).
Per le imprese avviate o costituite nel 2019 o nel 2020, il contributo è una tantum di 5000 euro.
In entrambi i casi occorrerà compilare un’autocertificazione che sarà valutata dall’Agenzia delle Entrate: i controlli saranno serrati e una falsa dichiarazione comporterà una denuncia penale.
Le detrazioni per gli sposi
La seconda tranche di aiuti nel settore wedding riguarda i protagonisti dei matrimoni: gli sposi. Per aiutare i novelli o futuri coniugi ad affrontare le spese sostenute per i vestiti, i servizi di catering e ristorazione, l’affitto dei locali, il wedding planner, il servizio fotografico, trucco, acconciatura e fiori, ci sarà la possibilità di avere uno sconto in fase di dichiarazione dei redditi.
Le detrazioni riguarderanno le suddette spese, fino alla copertura del 25% del totale, e fino ad un massimale di 25mila euro. La detrazione è divisa in 5 quote annuali di pari importo in dichiarazione dei redditi e copre quasi tutte le voci di spesa per l’organizzazione del matrimonio.
Il risparmio secco di un quarto delle spese sostenute è un aiuto consistente da parte del Governo Draghi, che da quando si è insediato non ha fatto mistero di voler incentrare gran parte degli aiuti indirizzandoli alle nuove generazioni.
Era stato lo stesso Draghi in effetti a dichiarare nel proprio discorso di insediamento, come:
Per mettere i nostri giovani nella condizione di formare una famiglia, dobbiamo rispondere a tre loro richieste: un welfare adeguato, una casa e un lavoro sicuro.
Sicuramente il bonus matrimonio, pur se non indirizzato direttamente ed esclusivamente ai giovani, fa delle nuove generazioni il principale target.
E tu, sei d’accordo con queste misure?