Apple lancia il nuovo MacBook Air M4: disponibile in preordine ad un’ottima qualità/prezzo!

Il MacBook Air M4 di Apple è già disponibile per il preordine: prestazioni da urlo e un prezzo ultra competitivo. Ecco nel dettaglio caratteristiche, novità e prezzo.

macbook air m4 preordine

Apple ha svelato il nuovo MacBook Air M4. Questo aggiornamento della celebre linea di portatili, già amato per il suo design elegante e le sue prestazioni elevate, porta con sé il nuovo chip M4, che promette di superare ogni aspettativa.

La nuova generazione di MacBook Air non solo garantisce prestazioni nettamente superiori rispetto ai modelli precedenti, ma offre anche un prezzo più competitivo, una novità che non mancherà di attirare l’attenzione di chi cerca un dispositivo potente senza dover spendere una fortuna.

Nonostante l’estetica rimanga invariata, ci sono alcune novità interessanti sia nelle prestazioni che nelle funzionalità, tra cui un miglioramento significativo nel processore e nelle opzioni di connettività. Vediamo nel dettaglio cosa cambia e cosa rende questa nuova versione ancora più interessante.

Caratteristiche del nuovo MacBook Air M4

Il MacBook Air M4 è disponibile con due opzioni di display: una da 13,6 pollici e una più grande da 15,3 pollici, entrambe con tecnologia Liquid Retina. Questi schermi vantano una luminosità massima di 500 nit e supportano un miliardo di colori, il che assicura immagini straordinariamente nitide e vivide, perfette per lavorare, guardare film o modificare contenuti grafici. Insomma, una resa cromatica molto più precisa rispetto ai modelli precedenti.

La straordinaria novità di questo McBook, però, è il chip M4, che integra una CPU a 10 core e una GPU fino a 10 core. Questo processore, rispetto al precedente M1, offre prestazioni fino a due volte superiori, garantendo una gestione fluida anche dei compiti più impegnativi, come l’editing video o l’esecuzione di software professionali. In particolare, il Neural Engine del M4 è tre volte più veloce rispetto a quello dell’M1, il che si traduce in prestazioni avanzate in operazioni legate all’intelligenza artificiale, come il riconoscimento facciale o il miglioramento delle immagini.

Nonostante le potenti prestazioni offerte dal nuovo chip, questo prodotto Apple continua a mantenere il suo design sottile e privo di ventola, caratteristica che lo rende estremamente silenzioso durante l’utilizzo.

Memoria e autonomia

Il MacBook Air M4 offre una configurazione di memoria unificata che può arrivare fino a 32 GB, un importante upgrade rispetto ai modelli precedenti. Questo permette una gestione ancora più rapida e fluida delle applicazioni, con il vantaggio di una riduzione dei tempi di caricamento e una maggiore reattività del sistema.

Quanto all’archiviazione, questa è espandibile fino a 2 TB, permettendo agli utenti di archiviare una grande quantità di dati senza preoccuparsi dello spazio, ideale per professionisti e creativi che lavorano con file di grandi dimensioni.

La batteria può arrivare fino a 18 ore di utilizzo continuo. Inoltre, la connettività è migliorata con l’introduzione di Wi-Fi 6E e del Bluetooth 5.3, mentre la webcam da 12 megapixel con inquadratura automatica offre una qualità video superiore per videochiamate e conferenze. Per la prima volta, è anche possibile supportare due monitor esterni, aumentando ulteriormente la produttività.

Prezzo e disponibilità

Il nuovo MacBook Air M4 sarà disponibile per l’acquisto a partire dal 12 marzo 2025. Tuttavia, è già possibile preordinarlo sul sito ufficiale di Apple. I prezzi di listino sono i seguenti:

  • MacBook Air 13″:
    • CPU 10‑core, GPU 8-core, 16GB di memoria unificata, Archiviazione SSD da 256GB: 1.249 euro;
    • CPU 10‑core, GPU 10-core, 16GB di memoria unificata, Archiviazione SSD da 512GB: 1.499 euro;
    • CPU 10‑core, GPU 10-core, 24GB di memoria unificata, Archiviazione SSD da 512GB: 1749 euro.
  • MacBook Air 15″:
    • CPU 10‑core, GPU 10-core, 16GB di memoria unificata, Archiviazione SSD da 256GB: 1.549 euro;
    • CPU 10‑core, GPU 10-core, 16GB di memoria unificata, Archiviazione SSD da 512GB: 1.799 euro;
    • CPU 10‑core, GPU 10-core, 24GB di memoria unificata, Archiviazione SSD da 512GB: 2.049 euro.

Si tratta di prezzi altamente competitivi, mettendo in conto che entrambi i modelli costano circa 100 euro in meno rispetto al modello precedente con chip M3, pur offrendo una maggiore memoria unificata. I prezzi più bassi, uniti a prestazioni decisamente superiori, fanno del nuovo MacBook Air M4 un’opzione molto interessante per chi cerca un portatile potente e conveniente.

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Apple AirPods 4 scontate del 36%, a ruba su Amazon!

Qualità Apple a prezzo ribassato: gli AirPods 4 sono finalmente in offerta su Amazon e sono richiestissimi!

Gli AirPods rientrano spesso in una fascia di prezzo non proprio accessibile a tutti, rendendoli un desiderio per molti ma un acquisto da valutare con attenzione, soprattutto nei periodi fuori dalle grandi promozioni.

La buona notizia è che gli Apple AirPods 4 sono ora in super offerta su Amazon e stanno letteralmente andando a ruba. Un’occasione da non lasciarsi scappare, sia per chi desidera finalmente concedersi un upgrade audio di alto livello, sia per chi è ancora alla ricerca di un regalo di Natale utile, tecnologico e sempre apprezzato. Con uno sconto così interessante, diventano una scelta perfetta per sorprendere senza rinunciare alla qualità Apple.

Apple AirPods 4 in offerta su Amazon

Gli Apple AirPods 4 segnano un nuovo passo avanti nel mondo degli auricolari wireless, grazie a un design rinnovato pensato per offrire ancora più comfort e stabilità durante tutta la giornata. La forma è stata ottimizzata, lo stelo è più corto e i controlli sono ancora più intuitivi: basta un semplice tocco per gestire musica e chiamate, anche mentre sei in movimento. Il risultato è un’esperienza d’uso naturale e continua, ideale sia per il tempo libero che per il lavoro.

Dal punto di vista audio, questi auricolari offrono un suono coinvolgente e di alta qualità grazie all’Audio Spaziale personalizzato, che si adatta dinamicamente ai movimenti della testa e crea un effetto immersivo, perfetto per musica, film, serie TV e videogiochi. Il nuovo chip Apple H2 migliora sensibilmente anche le chiamate: la modalità Isolamento vocale riduce i rumori di fondo e rende la voce più chiara, anche negli ambienti affollati o rumorosi.

Non mancano poi le funzioni smart tipiche dell’ecosistema Apple: attivazione rapida con avvicinamento al dispositivo, comandi vocali con Siri (anche tramite semplici movimenti della testa), sensori che mettono automaticamente in pausa l’audio quando togli gli auricolari e la Condivisione audio per ascoltare insieme. L’autonomia arriva fino a 30 ore complessive con la custodia, ora più compatta e con ricarica USB-C, mentre la resistenza a sudore, polvere e acqua IPX4 li rende perfetti anche per allenamenti e giornate all’aperto.

Approfitta dell’offerta su Amazon: potrai acquistare gli Apple AirPods 4 , scontate del 36%, a soli 95€.

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iRobot, il creatore del robot aspirapolvere Roomba, dichiara fallimento

iRobot fallisce: l’azienda americana fondatrice di Roomba cambia proprietà dopo anni di crisi e concorrenza.

irobot fallimento

Per anni iRobot è stata sinonimo di robotica domestica, un nome capace di entrare nelle case di milioni di persone grazie a Roomba, il robot aspirapolvere che ha cambiato il modo di concepire le pulizie. Un’azienda simbolo dell’innovazione americana, nata nei laboratori del MIT e diventata un punto di riferimento globale in un settore allora quasi inesistente.

Oggi, però, quella storia di successo arriva a una svolta drastica. iRobot ha avviato la procedura di fallimento negli Stati Uniti, segnando uno dei capitoli più complessi della sua lunga traiettoria industriale. Una decisione che arriva dopo anni difficili, tra concorrenza sempre più aggressiva, ristrutturazioni interne e occasioni mancate che hanno progressivamente indebolito il gruppo.

Le cause del fallimento di iRobot

Il fallimento arriva a distanza di quasi due anni dal mancato accordo con Amazon, che nel 2022 aveva messo sul tavolo un’acquisizione da 1,4 miliardi di dollari. L’operazione si è però arenata di fronte alle perplessità delle autorità antitrust, in particolare in Europa, che temevano un impatto negativo sulla concorrenza.

Dopo l’abbandono dell’intesa, iRobot ha tentato di risollevarsi con un piano di ristrutturazione drastico, che ha incluso il taglio di oltre metà del personale e un cambio ai vertici, ma senza riuscire a invertire la rotta.

Negli ultimi anni, inoltre, l’azienda ha dovuto affrontare una competizione sempre più serrata, soprattutto da parte dei produttori cinesi, capaci di offrire dispositivi simili a prezzi più aggressivi. Un contesto reso ancora più complesso dall’aumento dei costi, dalle incertezze macroeconomiche e dall’impatto dei dazi sulla domanda.

Così, quella che era stata una pioniera della robotica domestica, con oltre 40 milioni di dispositivi venduti dal 1990 a oggi, si trova ora a chiudere un’epoca e ad aprirne un’altra, sotto una nuova proprietà e con un futuro ancora tutto da riscrivere.

iRobot rilevata da società cinesi: cosa succede a clienti e azionisti?

La società ha presentato istanza di fallimento secondo il Chapter 11 presso il tribunale del Delaware, una procedura che consente la riorganizzazione del debito e delle attività. Nell’ambito dell’accordo raggiunto, iRobot verrà acquisita dal suo principale fornitore e finanziatore, la cinese Shenzhen Picea Robotics, insieme a Santrum Hong Kong, che rileveranno il controllo totale dell’azienda. L’operazione porterà anche al ritiro del titolo dal Nasdaq e alla trasformazione di iRobot in una società privata.

Secondo quanto comunicato dall’amministratore delegato Gary Cohen, questa scelta rappresenta un passaggio necessario per garantire continuità operativa e stabilità finanziaria. L’azienda ha assicurato che le attività proseguiranno senza interruzioni per i clienti, ma per gli azionisti il quadro è molto più duro: se il piano verrà approvato, non è previsto alcun recupero dell’investimento, con una perdita totale del valore delle azioni.

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Anicorn x PlayStation: in arrivo l’orologio Limited Edition dedicato all’iconica PS1 (solo 300 pezzi)

Anicorn celebra i 30 anni della PlayStation 1 trasformando la storia del gaming in un orologio super esclusivo con tiratura limitata a 300 pezzi.

orologio playstation 1

La prima PlayStation non è stata solo una console, ma un vero spartiacque culturale che ha segnato un’intera generazione di videogiocatori. A 30 anni dal suo debutto, quell’estetica grigia, minimale e futuristica allo stesso tempo continua a esercitare un fascino potente, capace di andare oltre il mondo dei videogiochi e di trasformarsi in oggetti di culto.

È proprio da questa eredità che nasce il nuovo orologio Anicorn dedicato alla PlayStation 1: un accessorio pensato per i nostalgici, per i collezionisti e per chi cerca un oggetto esclusivo in grado di raccontare una storia. Non si tratta di un semplice gadget, ma di un omaggio raffinato che unisce design, meccanica e memoria videoludica.

Anicorn x PlayStation: un tributo alla PS1

L’orologio riprende in modo elegante e coerente i tratti distintivi della prima PlayStation, reinterpretandoli in chiave orologiera.

La cassa, realizzata in acciaio inossidabile 316L con una particolare forma ottagonale, ospita un quadrante da 42,8 mm che richiama immediatamente la colorazione iconica della console. Al posto dei numeri tradizionali compaiono i simboli che hanno fatto la storia del controller Sony: triangolo, cerchio, croce e quadrato, posizionati nei punti cardinali del quadrante.

Anche i dettagli raccontano una cura maniacale: la corona riporta l’incisione “power”, chiaro riferimento al pulsante di accensione della PS1, mentre i cinturini in gomma FKM a sgancio rapido sono decorati con una sequenza discreta dei simboli PlayStation.

Sotto il profilo tecnico, l’orologio monta un movimento meccanico Miyota 9039, con una riserva di carica di circa 42 ore, vetro zaffiro a protezione del quadrante e una resistenza all’acqua fino a 5 ATM, caratteristiche che lo rendono solido e affidabile anche nell’uso quotidiano.

Quando esce e quanto costa

La componente collezionistica è uno degli elementi chiave di questo progetto.

L’orologio PlayStation 1 Limited Edition sarà prodotto in una tiratura estremamente limitata di soli 300 esemplari, tutti numerati singolarmente: ogni pezzo sarà accompagnato da una confezione speciale che rafforza il legame con l’universo Sony, rendendo l’esperienza d’acquisto parte integrante del valore dell’oggetto.

Il lancio ufficiale è fissato per il 18 dicembre 2025, data in cui verranno svelati tutti i dettagli finali e aperto il pre-ordine, fissato per le ore “10:00 p.m. EST” del 18 dicembre (ossia le 4:00 del mattino del 19 dicembre in Italia).

Il prezzo è già noto: ben 768 dollari, una cifra importante ma coerente con la natura limitata, la qualità costruttiva e il forte valore simbolico dell’orologio: un tributo esclusivo alla PlayStation 1, pensato per chi vuole portare al polso un pezzo di storia del gaming.

Non solo PS1: in arrivo anche Anicorn Play Symbol

Accanto al modello meccanico da collezione, la nuova collezione Anicorn x PlayStation include anche due versioni decisamente più accessibili, pensate per chi vuole indossare ogni giorno l’estetica PlayStation senza affrontare cifre elevate. Si tratta degli Anicorn Play Symbol, orologi al quarzo proposti in due varianti: Dark Mode e Light Mode, entrambe caratterizzate da un design pulito e immediatamente riconoscibile.

I due modelli condividono una cassa rotonda, un cinturino in pelle nera e un quadrante dominato dal logo PlayStation e dai celebri simboli del controller. La differenza sta nella palette cromatica: la versione Dark Mode punta su una cassa e un quadrante neri, con logo bianco e simboli colorati, mentre la Light Mode sceglie una cassa argentata, quadrante bianco, logo nero e simboli in tonalità grigie.

Entrambi gli orologi saranno venduti in una custodia trasparente e arriveranno anch’essi sul mercato il 18 dicembre alle ore “10:00 p.m. EST” del 18 dicembre (ossia le 4:00 del mattino del 19 dicembre in Italia), al prezzo di 250 dollari.

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Manovra 2026: tassa fissa di 2€ su tutti i pacchi con valore fino a 150€

Il Governo sta valutando l'introduzione di una nuova tassa fissa di 2€ da applicare su tutti i pacchi, nazionali e internazionali, che hanno un valore inferiore a 150€.

tassa pacchi

La discussione sulla Manovra 2026 è entrata nel vivo e, tra le tante modifiche allo studio, spicca una misura destinata a far discutere consumatori e operatori dell’e-commerce. Il Governo, impegnato a definire le coperture economiche per il prossimo anno, sta valutando l’introduzione di un nuovo balzello legato alle spedizioni online: un contributo fisso di 2 euro per ogni pacco con valore fino a 150 euro. Una novità che interviene in un settore già molto sensibile, dove anche piccoli aumenti possono cambiare le abitudini d’acquisto.

Se da un lato la misura si inserisce in una più ampia revisione della politica fiscale, dall’altro rischia di avere un impatto diretto sulla quotidianità di milioni di utenti. Il provvedimento non riguarda la velocità di consegna o servizi premium, ma rappresenta un sovrapprezzo automatico su ogni ordine che rientra nella soglia indicata, indipendentemente dall’origine del pacco. Un intervento pensato per generare risorse aggiuntive, ma che potrebbe modificare la percezione di convenienza degli acquisti online.

La nuova tassa sui pacchi nazionali e internazionali

La proposta del Ministero dell’Economia prevede che ogni spedizione online sotto i 150 euro venga gravata da un contributo obbligatorio di 2 euro. Non si tratta di una tassa sulle importazioni né di una misura rivolta solo ai pacchi extra-UE: per evitare sovrapposizioni con le competenze europee in materia di dazi, il prelievo è stato esteso anche alle spedizioni nazionali. In altre parole, che il tuo ordine arrivi da un magazzino italiano o dall’estero, il costo aggiuntivo sarà lo stesso.

L’obiettivo è chiaro: creare nuove entrate per sostenere gli equilibri della Manovra. Il contributo, infatti, affianca il raddoppio della Tobin Tax, che aumenterà il prelievo sulle transazioni finanziarie. Pur non essendo la misura più pesante in termini assoluti, la tassa sui pacchi è quella destinata a farsi notare di più dai cittadini.

L’impatto della tassa sull’e-commerce

Questa tassa sulle spedizioni rischia di incidere sulle abitudini d’acquisto digitali: anche se l’importo è contenuto, la sua applicazione fissa su ogni ordine potrebbe scoraggiare gli acquisti frequenti o di piccolo valore.

Nel lungo periodo, infatti, un costo aggiuntivo ripetuto può alterare la percezione di convenienza dell’e-commerce e spingere gli utenti a concentrare più prodotti in un unico ordine o a ridurre complessivamente le spese online. Una misura nata per esigenze di bilancio, quindi, ma che potrebbe avere ripercussioni significative su uno dei settori più dinamici del mercato.

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