L’Agenzia delle Entrate ha pubblicato sul suo sito le istruzioni per i buoni benzina da 200€ introdotti contro il caro-carburante. Secondo quanto scritto, i bonus non sono tassati in capo ai dipendenti e sono integralmente deducibili dal reddito d’impresa.
I buoni possono essere corrisposti da subito, senza necessità di accordi contrattuali. Tra l’altro, non valgono solo per la benzina ma anche per gasolio, Gpl, metano, e addirittura per la ricarica di veicoli elettrici.
La circolare dell’AdE contiene le istruzioni per i datori di lavoro che intendono erogare i buoni ai propri dipendenti, specificando quali sono i datori di lavoro e i lavoratori interessati dal beneficio, le modalità di erogazione e le regole da seguire.
Chi ne può beneficiare?
Per poter beneficiare dei buoni benzina devi essere un titolare di reddito di lavoro dipendente. La norma punta a indennizzare i dipendenti di datori di lavoro privati dei maggiori costi sostenuti a seguito dell’aumento del prezzo dei carburanti.
Possono accedere al beneficio anche i datori di lavoro privati. Rientrano nell’ambito di applicazione anche i soggetti che non svolgono un’attività commerciale e i lavoratori autonomi, sempre che dispongano di propri dipendenti.
Tieni inoltre presente che, a differenza del bonus 200€ previsto nel Decreto aiuti, per i redditi fino a 35mila euro, il bonus benzina “non pone alcun limite reddituale per l’ammissione al beneficio”.
Come vengono erogati?
I buoni benzina sono a carico del datore di lavoro che lo può erogare sin da subito automaticamente, senza bisogno di richiesta da parte del dipendente, arrivando a un valore massimo di 200€ per ciascun lavoratore.
Il benefit può essere corrisposto, con differenti modalità:
- a titolo gratuito;
- per previsione contrattuale;
- con un accordo collettivo;
- attraverso un regolamento aziendale.
Inoltre, il datore di lavoro può scegliere se cederli in un unica volta oppure in più rate.
Buoni benzina 200€: i vantaggi fiscali
C’è da specificare che non è previsto nessun obbligo nel dare l’incentivo ma è indubbio che il bonus garantisca vantaggi fiscali non indifferenti. Per il datore costituisce un costo netto, mentre per il lavoratore non concorre a formare il reddito, oltre al fatto che i buoni benzina sono un istituto a sé stante rispetto ad altri benefit.
Ne consegue che, al fine di fruire dell’esenzione da imposizione, i beni e i servizi erogati nel periodo d’imposta 2022 dal datore di lavoro a favore di ciascun lavoratore dipendente possono raggiungere un valore di 200€ per uno o più buoni benzina e di 258,23€ per l’insieme degli altri beni e servizi (compresi eventuali ulteriori buoni benzina).