Agcom ha ordinato il blocco dell’accesso a GamsGo, un sito che agevolava gli utenti nel condividere gli account di varie piattaforme. La misura è stata presa per tutelare in particolare DAZN, ma tanti sono i siti che forniscono questo tipo di servizio (da Together Price a Spliit, fino a Diveedi e altri) e che, dopo questa decisione, temono per il proprio futuro.
D’altronde, la condivisione dell’account è in violazione del contratto, quindi illegale. Lo stesso Massimiliano Capitano, Commissario di AgCom, ha evidenziato, con un post su LinkedIn, la seguente sentenza:
Una notizia che arriva a pochi giorni dalla comunicazione del nuovo piano di abbonamenti sulla piattaforma Disney+, che sta eleaborando una strategia per ostacolare la condivisione delle password, proprio seguendo la scia di Netflix.
Netflix: l’apripista di cui (non) avevamo bisogno
Netflix, come ormai tutti sappiamo, quest’anno si è dedicato a introdurre nuove regole molto più restrittive per limitare la condivisione degli abbonamenti in tutto il mondo, anche in Italia. Ciò che forse non si aspettava la piattaforma è che la sua esperienza sarebbe stata il motore che avrebbe portato tanti altri servizi streaming a muoversi verso questa strada.
Molti, infatti, erano convinti che la decisione dell’azienda non avrebbe giocato a suo favore e che tanti utenti avrebbero cancellato l’abbonamento. Ma non è stato così, anzi, è successo l’esatto contrario: Netflix ha assistito ad un aumento di abbonati e fatturato. Questo ha probabilmente incoraggiato Disney, oltre a indirizzare la decisione dell’Agcom riguardo al blocco di GamsGo a tutela di DAZN.
Chiaramente non è sempre stato così, la condivisione degli account all’inizio era non solo legale ma anche incentivata dalle stesse piattaforme per crescere e diventare i colossi che sono oggi. Se non fosse stato possibile condividere la password di Netflix, forse sarebbero falliti già da qualche anno.
C’è un modo per contrastare questo fenomeno? Probabilmente è una domanda che molti utenti si stanno ponendo, allarmati dai forti rincari e dalle maggiori limitazioni. Fino a quando i risultati di questi servizi saranno positivi e i numeri in aumento, noi utenti avremmo le mani legate, a meno di essere disposti a rinunciare completamente ai servizi che ci piacciono!