Fusione Fastweb e Vodafone: cosa cambia per i clienti?

Vodafone Italia è stata integrata ufficialmente a Fastweb: cosa cambia per i clienti di entrambi gli operatori?
fusione fastweb e vodafone

Nel panorama delle telecomunicazioni italiane, un’importante fusione sta prendendo forma: Fastweb e Vodafone si uniscono per dar vita a un operatore convergente che promette di rivoluzionare il mercato. Grazie all’integrazione delle infrastrutture e delle risorse di entrambe le società, il nuovo brand, frutto dell’acquisizione da parte di Swisscom, unisce la rete mobile di Vodafone Italia alla fibra di Fastweb: con oltre 20 milioni di linee mobili e 5,6 milioni di linee fisse, questo nuovo operatore si propone di offrire un servizio integrato e ottimizzato per i clienti di entrambe le aziende.

Per gli utenti di Fastweb e Vodafone, però, cosa cambierà concretamente? Seppur la struttura dell’offerta si evolverà sotto un unico tetto, il servizio quotidiano per i clienti dei due operatori resterà sostanzialmente invariato: le tariffe, i contratti e la qualità dei servizi non subiranno modifiche immediate, e i clienti non saranno obbligati a cambiare operatore. Tuttavia, la fusione potrebbe portare a interessanti novità a lungo termine, con la possibilità di accedere a offerte ancora più competitive e a una gestione più snella e integrata dei servizi.

Unione delle infrastrutture: i vantaggi per i clienti

Con la fusione tra Fastweb e Vodafone, una delle prime conseguenze è l’integrazione delle infrastrutture di rete, che promette di portare vantaggi significativi sia agli utenti di telefonia fissa che mobile. Da un lato, i clienti di Fastweb continueranno a usufruire della rete in fibra ultraveloce, che si arricchirà ora della copertura mobile di Vodafone Italia; dall’altro, gli utenti Vodafone potranno sfruttare la solida infrastruttura di Fastweb per la connessione Internet fissa, con la possibilità di accedere a velocità sempre maggiori e a un servizio più stabile.

Questo potenziale miglioramento delle prestazioni non significa, tuttavia, che i clienti dovranno affrontare disagi. La gestione dei servizi continuerà a essere separata per i due operatori, Fastweb e Vodafone, il che significa che i contratti e le tariffe non cambieranno automaticamente. Per i clienti, questo si traduce in una continuità nelle condizioni economiche, senza la necessità di modifiche ai contratti in essere.

Servizi e assistenza: cosa cambia per gli utenti

Nonostante l’unione delle due grandi realtà del settore, per gli utenti Fastweb e Vodafone i canali di assistenza restano invariati: entrambi gli operatori continueranno a fornire supporto tramite i propri strumenti, come le app dedicate e i numeri e le aree riservate sui rispettivi siti ufficiali. I clienti potranno quindi continuare ad accedere ai propri account per gestire i servizi, senza alcun cambiamento nelle modalità.

Tuttavia, l’integrazione delle due reti potrebbe portare a una gestione più efficiente delle problematiche, permettendo una risposta più rapida e un’assistenza tecnica migliore. Inoltre, l’unione delle due telco potrebbe aprire la strada a un ampliamento dei servizi offerti, con pacchetti più diversificati e soluzioni su misura per le diverse esigenze, rendendo più facile l’accesso a soluzioni integrate per la telefonia fissa e mobile.

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Amazon e l’Intelligenza Artificiale: lotta alle recensioni false e consigli personalizzati

Amazon utilizza l'Intelligenza Artificiale per distinguere le recensioni false e per suggerirti i prodotti da acquistare. Scopri come funziona e come sfruttare l'AI in modo altrettanto produttivo per far crescere il tuo business.
recensioni false amazon intelligenza artificiale

Quando pensiamo ad Amazon, spesso immaginiamo un semplice sito di e-commerce online dove milioni di utenti acquistano tutto ciò di cui hanno bisogno. Tuttavia, ciò che rende Amazon un leader globale nel settore non è solo la vastità del catalogo o la velocità delle consegne, ma anche l’uso strategico e innovativo dell’intelligenza artificiale (AI). Dietro ogni suggerimento personalizzato, ogni ricerca veloce e ogni esperienza d’acquisto senza intoppi, c’è un ecosistema di algoritmi avanzati e tecnologie di machine learning progettate per migliorare ogni aspetto del processo di vendita: dalla gestione dei magazzini all’assistenza personalizzata durante lo shopping.

Nel dettaglio, in questo articolo esploreremo come l’AI opera dietro le quinte di Amazon, trasformando lo shopping online in un’esperienza unica che anticipa i bisogni dei clienti e migliora continuamente l’esperienza utente.

L’esperienza personalizzata di Amazon: come funziona il sistema di raccomandazione

Un sistema di raccomandazione utilizza dati e algoritmi per suggerire contenuti che potrebbero interessare all’utente. Amazon sfrutta algoritmi di machine learning per analizzare enormi quantità di dati, tra cui:

  • cronologia di navigazione e acquisti;
  • recensioni dei clienti;
  • relazioni tra i prodotti;
  • caratteristiche degli utenti.

Le tecniche principali utilizzate sono:

  • Filtraggio collaborativo (Collaborative Filtering), che si basa sull’analisi delle interazioni tra utenti e prodotti. L’algoritmo identifica relazioni utente-utente o prodotto-prodotto per fare previsioni.
    • Utente-Utente: se un cliente con preferenze simili alle tue ha acquistato un determinato prodotto, è probabile che quel prodotto ti venga consigliato.
    • Prodotto-Prodotto: articoli spesso comprati insieme (ad esempio, una custodia per laptop insieme a un laptop) vengono suggeriti in base alla frequenza con cui compaiono nella cronologia degli acquisti di molti utenti.
  • Filtraggio basato sui contenuti (Content-Based Filtering): si concentra sulle caratteristiche dei prodotti e sulle preferenze esplicite degli utenti. Se acquisti spesso libri di fantascienza, il sistema analizzerà generi, descrizioni e recensioni per suggerirti libri simili, basandosi su:
    • specifiche tecniche dei prodotti;
    • parole chiave rilevanti associate agli articoli.
  • Tecniche ibride, che combinano i due modelli precedenti per fornire suggerimenti ancora più accurati.

Analisi delle recensioni: l’AI al servizio della qualità

Dopo aver individuato le TV nel tuo budget e adatte alle tue esigenze, per decidere quale acquistare, il giudizio di chi ha già provato l’articolo gioca un ruolo fondamentale. Per questo, scorrendo la pagina del prodotto, incontri un riassunto delle recensioni con i punti di forza e di debolezza: questa è un’altra applicazione dell’intelligenza artificiale nello shopping online di Amazon.

Come funziona il riassunto delle recensioni

Alla base di questa funzionalità ci sono i nuovi modelli di AI generativa, che analizzano le recensioni degli utenti che hanno effettuato un acquisto verificato del prodotto specifico e ne forniscono un riassunto, evidenziandone le caratteristiche principali.

Lotta alle recensioni false su Amazon attraverso l’Intelligenza Artificiale

Le recensioni che leggi su Amazon sono state filtrate da un uso sapiente dell’intelligenza artificiale che individua e scarta le recensioni false: ogni critica, positiva o negativa che sia, viene analizzata attraverso algoritmi di machine learning che identificano segnali di abuso, come pattern sospetti o comportamenti anomali. Le recensioni autentiche vengono pubblicate immediatamente, mentre quelle potenzialmente false sono sottoposte a ulteriori controlli.

L’algoritmo si basa su:

  • analisi di investimenti pubblicitari del rivenditore;
  • segnalazioni dei clienti;
  • storico delle recensioni.

Utilizza tecniche di Natural Language Processing (NLP) e Large Language Models (LLM) per scovare anomalie nei dati, oltre a reti neurali basate su grafi per analizzare relazioni complesse e rilevare gruppi di “attori malevoli”.

Solo nel 2023, Amazon ha bloccato proattivamente oltre 250 milioni di recensioni sospette prima che venissero pubblicate.

m-ai: l’Intelligenza Artificiale al servizio delle piccole e medie imprese

Non è necessario essere Amazon per sfruttare le potenzialità dell’intelligenza artificiale nel proprio business. m-ai offre soluzioni AI personalizzate per piccole e medie imprese, aiutandole a ottimizzare i processi e incrementare le vendite.

Strumenti simili a quelli utilizzati da Amazon possono essere implementati per migliorare l’efficienza operativa, comprendere meglio i clienti e offrire esperienze e prodotti migliori. Con semplici applicazioni mirate, è possibile ottenere risultati tangibili e rivoluzionari che possono fare la differenza nel mercato competitivo di oggi.

Come il caso Amazon insegna, sfruttare l’intelligenza artificiale oggi è cruciale: la disparità di performance delle aziende che sfruttano l’AI rispetto a quelle che non la applicano è abissale, quest’ultime sono destinate a essere tagliate fuori dal mercato.

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Il Canone Rai nel 2025 torna a 90 euro: addio allo sconto di 20 euro del 2024!

Dopo la riduzione a 70 euro del 2024, la Manovra di Bilancio 2025 riporta il canone Rai a 90 euro: ecco come pagarlo e chi ne è esonerato.
canone rai 2025

Nuovo anno, nuovo canone Rai (più costoso) da pagare. A partire dal 2025, infatti, il canone per il possesso di apparecchi televisivi ripristina l’importo annuale di 90 euro, dopo la riduzione a 70 euro concessa dal Governo esclusivamente per il 2024.

Secondo la normativa vigente, chiunque possieda dispositivi in grado di ricevere programmi televisivi è tenuto al pagamento di questa tassa. Un obbligo che non dipende dall’effettivo utilizzo del televisore o dalla scelta dei canali, ma dalla semplice detenzione di un apparecchio con sintonizzatore per ricevere il segnale terrestre o satellitare.

Il pagamento riguarda quindi televisori e dispositivi con sintonizzatori, mentre non sono soggetti al canone dispositivi come computer o segnali digitali che permettono la visione via Internet senza un sintonizzatore.

Dunque il canone rimane obbligatorio (anche se una TV viene usata solo per guardare contenuti offline, come DVD) per la maggior parte delle famiglie italiane e continuerà ad essere incluso nella bolletta elettrica, ad eccezione di esenzioni specifiche.

Modalità di Pagamento del Canone Rai 2025

Il canone Rai viene attualmente addebitato direttamente nella bolletta dell’energia elettrica per le utenze domestiche residenziali, suddiviso in dieci rate mensili da gennaio a ottobre di ogni anno. Una modalità che è stata introdotta per ridurre l’evasione, obbligando i titolari di un’utenza elettrica a versare automaticamente l’importo.

Un’altra opzione di pagamento è l’addebito direttamente sulla pensione, riservato ai pensionati con reddito annuo non superiore a 18.000 euro. Per usufruire di questa modalità, era necessario presentare una richiesta al proprio ente previdenziale entro il 15 novembre 2024.

Chi, invece, non ha un contratto di fornitura elettrica residenziale deve effettuare il pagamento tramite il modello F24, da versare entro il 31 gennaio 2025. Lo stesso modello è richiesto anche per i residenti in zone non collegate alla rete di trasmissione nazionale.

Ricordiamo che il canone è dovuto una sola volta anche se si possiedono più abitazioni. Il mancato pagamento non comporta il distacco della fornitura elettrica, ma l’Agenzia delle Entrate si occupa della riscossione, notificando eventuali inadempienze.

Chi è esonerato dal pagamento?

Solo in alcuni rari casi si è esonerati da tale pagamento, ovvero quando l’intestatario dell’utenza elettrica:

  • non possiede un televisore, definito come un dispositivo che può ricevere il segnale radiotelevisivo; in tal caso, è necessario presentare un’autocertificazione all’Agenzia delle Entrate entro il 31 gennaio 2025.
  • ha più di 74 anni e un reddito annuale inferiore a 8mila euro (nello specifico, l’agevolazione spetta per l’intero anno se il compimento del 75° anno è avvenuto entro il 31 gennaio dell’anno stesso; se il compimento del 75° anno è avvenuto dal 1° febbraio al 31 luglio dell’anno, l’agevolazione spetta per il secondo semestre).
  • è un agente diplomatico, un funzionario consolare, un impiegato di organizzazioni internazionali.
  • è un militare di cittadinanza non italiana o appartenente alle forze NATO di stanza in Italia.
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Dal 1° gennaio 2025 nuovo incremento sui pedaggi autostradali!

Dal 1° gennaio, i pedaggi autostradali aumentano sui 2.800 chilometri di Autostrade per l'Italia del 1,8%: scopri quali tratte saranno interessate dal rincaro.
pedaggi autostradali incremento

Con l’inizio del nuovo anno, anche i pedaggi autostradali subiscono un inevitabile incremento: come di consueto, il 1° gennaio segna l’adeguamento delle tariffe in base all’inflazione programmata, ma quest’anno, almeno, l’aumento risulta meno marcato rispetto al passato.

In accordo con il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, le Autostrade per l’Italia, che gestiscono circa 2.800 chilometri di rete, vedranno un rialzo del 1,8% sulle tariffe, mentre altre tratte, come la Napoli-Pompei-Salerno, registreranno un incremento dell’1,67%.

Nonostante il rincaro, il Ministero afferma che non si tratta di un “aumento eccessivo”, una dichiarazione che trova fondamento nell’attuale tasso di inflazione contenuto. In effetti, senza le misure di sconto previste per gli utenti, l’incremento sarebbe stato superiore, raggiungendo il 3%.

A quanto ammonta l’incremento sui pedaggi autostradali?

Le tariffe per la rete autostradale italiana sono regolamentate in funzione dell’inflazione e delle necessità di manutenzione e sviluppo delle infrastrutture. L’aumento del 1,8% si applica soprattutto ai 2.800 chilometri di strada gestiti da Autostrade per l’Italia, una delle principali concessionarie del Paese. L’azienda è partecipata per l’88% dalla holding Reti Autostradali, che controlla la società attraverso un’alleanza tra il 51% di Cassa Depositi e Prestiti (CDP), il fondo americano Blackstone (24,5%) e il fondo australiano Macquarie (24,5%).Oltre al rincaro sulle autostrade principali, alcune tratte come la Napoli-Pompei-Salerno vedranno aumenti moderati.

Tuttavia, altre 22 società concessionarie, che operano su porzioni meno significative della rete, non subiranno modifiche ai pedaggi. Il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha, inoltre, rassicurato che l’incremento non rappresenta un peso esorbitante per gli utenti, grazie all’azione contenitiva dell’inflazione e all’introduzione di misure compensative come gli sconti sulle tariffe.

Quali autostrade saranno interessate dall’aumento?

Come già sottolineato, l’adeguamento riguarda principalmente le tratte autostradali gestite dalla società Autostrade per l’Italia.

Nello specifico ecco le tratte autostradali in cui vengono applicati i pedaggi maggiorati.

  • A1 (Autostrada del Sole): Milano-Napoli
  • A3 (Napoli-Salerno): Napoli-Salerno
  • A4 (Serenissima): Milano Fiorenza-Brescia Ovest
  • A7 (Autostrada dei Giovi): Serravalle Scrivia-Genova Ovest
  • A8 (Milano-Laghi): Milano-Varese
  • A8/A26 (Diramazione Gallarate-Gattico): Gallarate-Innesto A26
  • A9 (Milano-Laghi): Lainate-confine con la Svizzera
  • A10 (Autostrada dei Fiori): Genova-Savona
  • A11 (Firenze-Mare): Firenze-Pisa Nord
  • A12 (Autostrada Azzurra): Genova-Sestri Levante
  • A12 (Autostrada Azzurra): Civitavecchia-Roma
  • A13 (Bologna-Padova): Bologna-Padova
  • A14 (Adriatica): Bologna-Taranto
  • A16 (Autostrada dei Due Mari): Napoli Est-Canosa di Puglia
  • A23 (Alpe-Adria): Udine Nord-confine con l’Austria
  • A26 (Autostrada dei Trafori): Genova Voltri – Innesto SS33
  • Diramazione A26/A4 (Diramazione Stroppiana-Santhià): Stroppiana-Santhià
  • Diramazione A26/A7 (Diramazione Predosa-Bettole): Predosa-Bettole di Tortona
  • A27 (Autostrada d’Alemagna): Innesto A57-Pian di Vedoia
  • A30 (Caserta-Salerno): Caserta-Salerno
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