Quante volte è capitato di non esserti dosato bene sulla quantità delle porzioni al ristorante e di esserti sentito in colpa per lasciare cibo nel piatto? Contro lo spreco di beni alimentari c’è una soluzione: alza la mano e chiedi al cameriere di portare a casa ciò che non riesci a terminare. Si chiama “doggy bag” e potrebbe addirittura diventare obbligatoria.
Doggy bag obbligatoria? Arriva la proposta di legge
Alla Camera dei Deputati si sta discutendo su una proposta di legge che introdurrebbe l’obbligo in Italia di fornire ai clienti un contenitore in cui riporre gli avanzi dei loro pasti. Un modo sostenibile per tentare di diminuire gli sprechi di cibo, che ad oggi continua ad essere un problema con degli enormi costi etici e ambientali.
Per “doggy bag obbligatoria” si intende una norma che prevede l’obbligo per i ristoranti di fornire ai clienti un contenitore per conservare il cibo avanzato.
I sostenitori di tale proposta sono il deputato di Forza Italia e responsabile nazionale Dipartimento pesca e acquacoltura di FI Giandiego Gatta e il presidente dei deputati del medesimo partito Paolo Barelli.
Portare gli avanzi a casa: verso una scelta di consumo più etica
La doggy bag non è affatto una novità. Come può suggerire il nome stesso, la pratica nasce dall’idea di conservare il cibo avanzato nei locali per il proprio animale domestico e, piano piano, si sta estendendo anche alle persone.
In tanti Paesi, infatti, richiedere la doggy bag è ormai una prassi più che consolidata, come ad esempio negli Stati Uniti o in Francia, dove è obbligatorio già dal 2016. Anche in Italia ha preso piede, con circa 4 cittadini su 10 che chiedono di portare a casa gli avanzi del piatto. Ma la strada da percorrere è ancora lunga.
Secondo i dati Fondazioni Barilla, in Italia ogni anno si sprecano 65 chili di cibo a persona, per colpa di abitudini sbagliate nel consumo, in casa e al ristorante. Ciò comporta gravi conseguenze etiche e ambientali, con risvolti che interessano la fame nel mondo, l’inquinamento, il consumo di risorse e il cambiamento climatico.
La proposta di legge avrebbe un duplice obiettivo:
- spingere i consumatori a vincere l’imbarazzo nel richiedere la doggy bag;
- allontanare la reticenza dei ristoratori, che temono per il rialzo di costi e tempi per acquistare i contenitori adatti e per preparare le bag dei clienti.
Più in generale, la speranza è che questa legge possa far riflettere tutti sul rivedere le proprie abitudini alimentari sbagliate, imparando a mangiare e cucinare in modo più sostenibile.
Alla luce di tali considerazioni, la prossima volta che ti senti pieno e non riesci a terminare un piatto, non essere timido e richiedi al cameriere la doggy bag: un piccolo gesto che, se reiterato nel tempo e sempre più diffuso, può portare davvero a un cambiamento positivo nel nostro pianeta!