Hai trovato un’offerta di energia elettrica più conveniente e vuoi cambiare fornitore in vista del passaggio al mercato libero? Attenzione, perché può essere addebitata una penale da pagare in caso di recesso anticipato per i clienti domestici e le piccole imprese.
A partire dal 1° gennaio 2024, infatti, i fornitori hanno la possibilità di applicare, in alcuni casi, un onere a carico del cliente qualora quest’ultimo eserciti il recesso prima della scadenza del contratto.
Questo è ciò che prevede la delibera numero 250/2023/R/COM dell’autorità dell’energia Arera, che recepisce la cosiddetta “direttiva elettrica” approvata dal Parlamento dell’Unione europea e dal Consiglio Europeo.
Penale per recesso anticipato ed obblighi dei fornitori
Nella delibera dell’Arera del 6 giugno 2023, si specifica che eventuali penali possono essere applicate “esclusivamente nei contratti di durata determinata e a prezzo fisso“. In tal modo, si riduce quella convenienza ricercata da chi ha intenzione di cambiare operatore col solo scopo di risparmiare dal momento che dal 2024 sarà obbligatorio passare al mercato libero.
Anche per i contratti a tempo indeterminato è previsto l’applicazione di oneri di recesso, ma solo limitatamente al primo periodo di validità delle condizioni economiche, qualora queste siano “a prezzo fisso di durata determinata”.
Quanto ai fornitori, essi sono obbligati ad indicare chiaramente nel contratto che vi è una penale in caso di recesso anticipato e il suo importo massimo, che deve essere “specificamente approvato e sottoscritto dal cliente”. Inoltre, devono essere riportate maggiori indicazioni nel riquadro “Modalità e oneri per il recesso” della scheda sintetica, che riassume le caratteristiche dell’offerta.
UNC, Vignola: “Una vergogna!”
A tal proposito, si è espresso Marco Vignola, responsabile del settore energia dell’Unione Nazionale Consumatori (UNC):
Un fatto ancor più grave se si considera che proprio ora sta per essere eliminato il mercato tutelato e che molti italiani non sono affatto informati su ciò che devono correttamente fare per evitare di pagare di più. Almeno la libertà di cambiare fornitore sarebbe dovuta essere tutelata e rispettata e invece è in arrivo l’ennesima batosta!