Oggi, martedì 28 febbraio, è l’ultimo giorno utile, per aggiornare o richiedere per la prima volta l’Isee, l’indicatore della situazione economica equivalente. È fondamentale per misurare la condizione economica delle famiglie italiane, e quindi avere accesso ad una serie di agevolazioni o sussidi, tra cui l’assegno unico e universale.
Dal 1°marzo 2023, infatti, coloro che nel corso del periodo gennaio 2022-febbraio 2023 hanno presentato una domanda di assegno unico e universale per i figli a carico, beneficeranno dell’erogazione della prestazione da parte dell’INPS, senza dover presentare una nuova domanda.
Chi invece non ha mai presentato domanda e chi ha trasmesso un’stanza prima del 28 febbraio 2023 che non è stata accolta o non è più attiva, potrà presentare domanda.
Ricordiamo che, se nel corso dell’anno le famiglie hanno avuto variazioni, come la nascita di un nuovo figlio o modifiche al reddito, hanno tempo fino ad oggi per dichiararle.
Novità di erogazione dell’assegno unico
Nel mese di marzo sarà introdotta una novità: l’erogazione da parte di INPS della quota di arretrati non pagati e le maggiorazioni introdotte dalla legge di bilancio per i nuclei familiari con:
- almeno quattro figli;
- almeno tre figli di cui uno tra 1 e 3 anni;
- un figlio di età inferiore a un anno.
La presentazione e l’aggiornamento dell’Isee è fondamentale per il calcolo della quota esatta da ricevere, altrimenti l’INPS erogherà solo l’importo minimo, pari a 50 euro al mese.
Un’ulteriore novità è relativa al caro vita. L’INPS ha stabilito un tasso di 8,1% come percentuale di adeguamento al caro vita, che si applica sia agli importi che alle soglie Isee. Gli importi fino ad oggi variavano da un minimo di 50 euro a 175 euro, ma subiranno rialzi per adeguarli all’aumento del costo della vita. Ad esempio, per coloro che hanno fino a 27.000 euro di Isee l’assegno passa da 125 a 135 euro.
Come si presenta domanda?
Per presentare correttamente domanda per l’assegno unico e universale ci sono tre possibilità:
- sulla pagina dell’Inps tramite Spid (almeno di livello 2), carta di identità elettronica o carta nazionale dei servizi;
- tramite l’app ufficiale di INPS (disponibile per iOS e Android);
- recandosi negli istituti di patronato disponibili localmente.