Il Governo nel decreto legge n. 11 del 16 febbraio 2023, pubblicato in Gazzetta Ufficiale, prevede lo stop di tutte le cessioni di bonus fiscali, disattivando così l’articolo 121 del decreto Rilancio. Rimangono comunque esclusi da questa novità gli interventi già avviati.
Da oggi, venerdì 17 febbraio, rimarranno tutte le forme di bonus, però solo nella forma di detrazione di imposta.
Ma vediamo nel dettaglio cosa prevede il nuovo decreto legge.
Decreto legge n. 11 del 16 febbraio 2023: le nuove misure
Si tratta di un decreto legge nato dall’esigenza di risolvere il problema del blocco dei crediti edilizi che sta mettendo in ginocchio imprese, professionisti e contribuenti, e che ha l’obiettivo di mettere in sicurezza i conti pubblici.
Gli ambiti di azione dono principalmente tre.
Stop alle cessioni dei bonus fiscali e Superbonus
Stop a tutte le cessioni dei crediti di tutti i bonus fiscali, compreso il Superbonus: questa è la decisione presa dal Governo in materia di crediti fiscali.
Giorgetti puntualizza che si interviene sulla cessione dei crediti d’imposta che ammontano a circa 110 miliardi di euro: l’obiettivo è dare la possibilità di gestire tale ordine di grandezza.
Stop all’acquisto di crediti da parte di enti pubblici
Tra gli interventi delineati all’interno del nuovo decreto legge rientra il blocco delle operazioni di acquisto di crediti da parte degli enti pubblici.
In sostanza, la norma introduce un divieto per Comuni, Province e Regioni e tutti gli enti che rientrano nel cosiddetto “perimetro della Pa” di acquistare crediti fiscali legati a lavori di ristrutturazione. Queste operazioni di acquisto, infatti, potrebbero essere contabilizzate come indebitamento.
Limite alla responsabilità dei fornitori
Un ulteriore intervento riprende invece la circolare n. 33/E di ottobre dell’agenzia delle Entrate, limitando la responsabilità del fornitore che ha applicato lo sconto in fattura e dei cessionari dei crediti.
Si esclude che questi soggetti abbiano avuto una condotta negligente quando abbiano acquisito i seguenti documenti:
- titoli edilizi;
- notifica alla Asl;
- prove foto e video dell’esecuzione dei lavori;
- visure catastali;
- visti;
- asseverazioni.
Questa esclusione riguarda anche i correntisti che comprano dalle banche.
Per saperne di più ti consigliamo di leggere il testo integrale del decreto legge n. 11 del 16 febbraio 2023.