Con un ritardo di oltre 6 mesi rispetto al termine ultimo imposto dalla famosa direttiva europea sulle plastiche monouso, l’Italia si adegua da oggi agli altri paesi europei, imponendo il divieto di commercio di tutte le plastiche usa e getta.
Da oggi 14 gennaio 2022 è infatti vietata la vendita di contenitori per alimenti, posate, piatti, bicchieri, cannucce, bastoncini – compresi quelli per i palloncini – cotton fioc. Di questi prodotti sparirà la commercializzazione anche nei supermercati, o almeno, fino ad esaurimento scorte. Come nelle migliori promozioni.
Tra i prodotti vietati ci sono anche le plastiche oxodegradabili, ossia quelle plastiche alle quali durante il processo di produzione vengono aggiunti additivi chimici per accelerarne la frammentazione in numerose particelle più piccole di plastica, che dovrebbero accelerare biodegradazione. Secondo la Commissione Europea e le principali associazioni ambientaliste però, la frammentazione delle plastiche crea effetti ancora più tossici per l’ambiente, soprattutto quello marino, con la generazione di microplastiche che vengono ingerite dai pesci, contaminando non solo l’habitat, ma la catena alimentare di pesci e mammiferi.
Secondo il presidente di Legambiente Stefano Ciafani:
«L’entrata in vigore della direttiva Sup anche in Italia è un importante passo avanti e la prima azione green di questo inizio 2022. Non dimentichiamo che il nostro Paese è da tempo all’avanguardia e leader nella lotta alla plastica monouso e nel contrastare il marine litter con norme nazionali, come ad esempio il divieto dei sacchetti di plastica e dei cotton fioc non biodegradabili e non compostabili e il divieto all’uso di microplastiche nei prodotti cosmetici da risciacquo, riprese poi dalla direttiva europea. Ma nella lotta alla plastica monouso non bisogna abbassare la guardia, anzi l’impegno per ridurla da qui ai prossimi anni, promuovendo sempre di più il riutilizzabile, dovrà continuare con più forza e determinazione di prima anche perché con la pandemia, purtroppo, sono tornati prepotentemente gli oggetti di plastica usa e getta».
Le nuove regole da rispettare
Il divieto alla messa in commercio scatta per tutte le plastiche non conformi alle norme europee Uni En 13432 e Uni En 14995, e perciò realizzati con materie prime rinnovabili uguali o superiori al 40%.
Entro il 2026 la direttiva prevede una riduzione del consumo di molte tipologie di plastiche monouso, con modifica dei cicli produttivi controllati annualmente e per cui sono previsti finanziamenti per 10 milioni di euro l’anno. I prodotti realizzati invece in materia biocompostabile saranno incentivati da un credito d’imposta che ne ridurrà il prezzo al consumo (massimo 3 milioni).
Infine, a partire dal 2024, le bottiglie con i tappi di plastica dovranno reggere il tappo attaccato per tutta il ciclo di vita del prodotto: immaginiamo come un laccio che lega il tappo alla bottiglia, comprese quelle in PET.
Vendere prodotti in plastica monouso: cosa si rischia?
Secondo l’art. 14 del DLGS-196-2021, coloro che trasgrediscono al divieto di commercializzazione di prodotti SUP (Single Use Plastic) saranno puniti con una multa da 2.500 a 25.000 euro.
Se poi si mettono in vendita prodotti in plastica non conformi alla direttiva per un valore tale da superare del 10% il fatturato del trasgressore, la multa viene raddoppiata.
Infine, l’immissione sul mercato di imballaggi privi di “eco etichetta” è colpita con la sanzione da 5.000 a 25.000 euro.