Non più oro, né obbligazioni e titoli ETF: d’ora in poi solo Lego?
Una ricerca curiosa e davvero interessante dell’Higher School of Economics di Mosca ha infatti mostrato come uno degli investimenti più redditizi, sia, a sorpresa, il mercato dei mattoncini.
I Lego, un fenomeno di massa più che un giocattolo che ha coinvolto diverse generazioni di bambini e adulti dagli anni ’40, hanno infatti molta più potenzialità economica di quella che potrebbe sembrare.
Secondo lo studio effettuato dalle ricercatrici russe Victoria Dobrynskaya e Julia Kishilova l’aumento di valore annuo dei Lego è pari a circa l’11% – e ancora più alto se il set era stato acquistato in origine con uno sconto – un dato superiore sia al valore delle materie prime, come l’oro, che dei bonds statali.
In effetti, dal 2000 al 2015, il rendimento della Borsa di Londra è stato del 4,1%, mentre l’oro è cresciuto in media del 9,6% l’anno.
Lo studio sui mattoncini Lego
Lo studio si è basato sull’analisi di 2322 set dei celebri mattoncini di plastica usciti fra il 1987 e il 2015, un set di dati che includeva informazioni sulle vendite e sulle transazioni di aste online su siti come Ebay. Secondo le ricercatrici, a 3 anni dal ritiro dal mercato, i prezzi dei set Lego mai aperti cominciavano a crescere con una media del 10-11% l’anno.
Non un risultato immediato dunque, e neanche valido per tutti i set, che registravano oscillazioni tra il -50% e il +600%; tuttavia, un dato importante, che dimostra come l’affezione e l’attaccamento di tanti fan adulti ai Lego abbiano valorizzato questi pezzettini di plastica.
Un altro fattore interessante è quello che riguarda la dimensione dei set: i prezzi dei set piccoli e molto grandi crescerebbero infatti più velocemente rispetto a quelli di medie dimensioni. I set più piccoli contengono parti o minifigure uniche, mentre i set grandi sono prodotti in edizioni ancora più limitate, e spesso fanno riferimento a icone delle serie tv o di film molto in voga.
Fra i set più ricercati e costosi appare ad esempio il Millennium Falcon, la Morte Nera II e l’Imperial Star Destroyer di Star Wars, ma anche riproduzioni di edifici come il Taj Mahal.
Ma anche un semplice personaggio come Mr.Gold, una minifigure venduta nel 2013 a circa 3 dollari, può diventare oggetto del desiderio ed essere scambiato oggi fino a 2 mila dollari.
Come ogni investimento, ha sempre un rischio
Ovviamente, comprare Lego solo per investimento futuro, non aprendo mai le confezioni, può essere considerato anche un rischio economico.
Le autrici della ricerca infatti affermano che l’investimento in Lego valga la pena solo con un’ottica di lungo termine, cioè oltre tre anni, ma bisogna considerare anche altri costi e problemi accessori da non sottovalutare, come i costi di spedizione se acquistati online e lo spazio fisico.
Inoltre, non tutti i set Lego acquistano valore.
Secondo Victoria Dobrynskaya:
Gli investitori in Lego generano rendimenti elevati rivendendo set non confezionati, particolarmente rari, prodotti in edizioni limitate o molto tempo fa – spiega Victoria Dobrynskaya, che ha guidato la ricerca – I set prodotti 20-30 anni fa rendono nostalgici i fan Lego e i loro prezzi salgono alle stelle. Ma, nonostante la loro elevata redditività sul mercato secondario in generale, non tutti hanno lo stesso successo e bisogna essere un vero fan di Lego per risolvere le sfumature del mercato e vedere il potenziale di investimento in un particolare set.