Sembrava tutto fatto, e tra pochi giorni sarebbe stato possibile far valere il diritto del consumatore al pagamento con carta anche tramite una sanzione amministrativa.
In una discussione al Senato per l’approvazione della Legge di Bilancio 2022 era passato infatti un emendamento presentato da Stefano Fassina (LEU) per multare quegli esercenti che avrebbero rifiutato di accettare pagamenti con bancomat o carta di credito.
Qualcosa però è andato storto, e a sorpresa, l’introduzione viene formulata sì: ma dal 2023. In fase di conversione della Legge di Bilancio in decreto Legge c’è stato infatti un colpo della quaglia. Per le multe se ne riparlerà il 1° gennaio 2023. La norma è contenuta nell’articolo 19-ter aggiunto in sede di conversione del Dl 152/21.
Occorrerà aspettare altri 12 mesi quindi per poter avere delle sanzioni per chi rifiuta il pagamento con la carta. Dopo 8 anni dall’introduzione dell’obbligo di accettazione dei pagamenti elettronici, l’Italia non è ancora pronta ad avere una coercizione che imponga questo obbligo. In assenza di multa, gli esercenti potranno ancora rifiutarsi tranquillamente di accettare la carta senza rischiare nulla.
Il Decreto Legge Recovery: a quanto ammonta la multa?
Le nuove regole, che a questo punto varranno dal 2023, riguarderanno tutti i professionisti ed esercenti che vendono beni e/o prestazioni e per i quali già vige l’obbligo del POS. Obbligo che, come abbiamo detto, rimane solo sulla carta.
Dal 1° gennaio 2023 negozi e professionisti non potranno più rifiutarsi di far pagare i clienti anche la minima somma con la carta: scatteranno le multe, a partire da 30 euro.
Importo fisso | Maggiorazione |
30 euro | 4% della somma rifiutata |
Ad esempio, se il commerciante si rifiuterà di accettare la carta per un pagamento di 3 euro, la somma sarà della multa sarà di 30.12 euro. Di conseguenza, più alto è il valore del bene o del servizio acquistato, più aumenta l’importo della sanzione.
Per segnalare il rifiuto, il cliente potrà chiamare i vigili urbani o la Polizia: si allargherà quindi la platea di interlocutori a difesa del cittadino, che fino al 31 dicembre 2022 potrà invece rivolgersi soltanto alla Guardia di Finanza o all’Agenzia delle Entrate tramite segnalazione.
L’obbligo di accettare i pagamenti elettronici sarà assolto anche quando venga accettata solo una tipologia di carta di debito e almeno un’altra di carta di credito, identificate dal marchio del circuito a cui appartengono. In sostanza, il consumatore dovrà avere la possibilità di pagare o con carta di credito o con bancomat o altra carta di debito.