Il bonus terme, un bonus da massimo 200€ a persona istituito dal Governo con decreto del 14 agosto 2020, è finito prima ancora di incominciare.
Dopo mesi di campagna mediatica e attesa per questo bonus, che avrebbe garantito l’accesso alle cure termali nei centri convenzionati a chiunque ne avesse fatto richiesta, ieri avrebbe dovuto esserci il via libera alle prenotazioni. Qualcosa però è andato storto, e il bonus, richiesto dalle strutture convenzionate nei giorni antecedenti l’8 novembre, era già esaurito allo scoccare delle ore 12.
Secondo le associazioni alla difesa dei consumatori, che si sono attivate subito dopo il caos della giornata di ieri, le strutture termali si erano già mosse nei giorni antecedenti l’avvio del bonus per raccogliere le richieste dei clienti e spesso contattando i propri clienti abituali per riservare loro il bonus.
In Veneto, dove sono presenti ben 74 delle 186 strutture convenzionate per il bonus, tutte le terme hanno esaurito le disponibilità. Ma la situazione non cambia per le altre regioni e alcuni centri termali hanno ricevuto già più di 25mila richieste.
I problemi nella natura del Bonus
Non c’è fraudolenza, almeno formalmente, nelle azioni delle strutture che hanno rispettato le regole descritte da Invitalia. Ma qualcosa sicuramente non ha funzionato nella natura del bonus.
La FAQ n. 9 sul sito di Invitalia, recita infatti:
«Il cittadino può fare la richiesta di prenotazione del bonus dopo che l'ente termale si è accreditato, sapendo che l’ente termale può dar seguito alla richiesta a partire dall'8 novembre, alle ore 12.00, data in cui apre la piattaforma per le prenotazioni»
Di conseguenza le strutture hanno giocato d’anticipo, riservando il click-day dell’8 novembre come semplice formalità per inserire i dati delle prenotazioni già pre-accordate.
Secondo il Codacons, il bonus Terme è stato un “bonus folle”, che non ha aiutato né i cittadini né il settore degli stabilimenti termali. La ragione di questo giudizio risiederebbe nella natura del bonus, che non prevedeva limite di ISEE, e che ha quindi agevolato chi le terme poteva già permettersele. «Chi non ha alcuna difficoltà economica – commenta il Codacons – potrà avvalersi del sussidio per godere di giorni di vacanza alle terme o momenti di relax, a danno della collettività che finanzia il bonus».
Inoltre, i 53 milioni di euro messi a disposizione dal MISE per finanziare il bonus sono andati esauriti dalle richieste di tutti coloro che a scatola chiusa usufruiranno per intero dello sconto di 200 euro. Una somma ingente visto che vanno a vantaggio soltanto della persona che li ha prenotati (il bonus non può essere condiviso, e un’eventuale coppia avrebbe dovuto richiedere due bonus).
Ma tra le fragilità del bonus spicca proprio la cifra, che avrebbe dovuto essere semplicemente un tetto massimo richiedibile da ogni utente, non una somma data di default per intero. In questo modo, conclude il Codacons, «solo 265mila fortunati potranno beneficiare dell’incentivo, indipendentemente dal loro reddito».
Riapre oggi alle 12 il sito di Invitalia
Dopo l’intasamento di ieri, quando il sito di Invitalia si è bloccato per il numero altissimo di accessi da parte dei cittadini, la piattaforma per la prenotazione dei bonus è andata offline per tutta la giornata.
Con una nota sul sito, Invitalia si è scusata per i disagi creati dal traffico elevato, e ha previsto una riapertura delle prenotazioni da oggi 9 novembre alle ore 12. Ma come abbiamo visto, in realtà si tratterà di una formalità per gli enti accreditati per poter registrare con calma le prenotazioni ricevute nei giorni scorsi, e non un momento per i cittadini di prenotare il bonus.