L’intervento del Governo che ha azzerato gli oneri generali in bolletta non influenza più di tanto l’aumento: da venerdì elettricità a +29,8% e gas a +14,4%.
La dinamica dei prezzi delle materie prime verso i massimi storici e le alte quotazioni dei permessi di emissione di CO2, hanno portato all’aumento sulle bollette che vedremo dal prossimo venerdì 1 ottobre.
Non a molto è servito l’intervento del Governo, che è intervenuto con 3 miliardi di euro annullando transitoriamente gli oneri generali di sistema in bolletta e potenziando il bonus sociale alle famiglie in difficoltà.
Da questo venerdì, l’aumento dei prezzi di luce e gas comporteranno un rincaro di oltre il 40% sulle bollette di milioni di italiani. Secondo l’Arera, l’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambienti, l’aumento per il prossimo trimestre sarà di +29,8% per elettricità e +14,4% per gas.
Le ragioni del rincaro
Gli aumenti, a livello internazionale, sono legati al trend di forte crescita delle quotazioni delle principali materie prime energetiche; in particolare, i prezzi europei del gas sono cresciuti di oltre l’80% nel terzo trimestre del 2021 rispetto al secondo, con picchi nei mercati all’ingrosso di oltre 70 €/MWh nella seconda metà di settembre (contro i circa 20 €/MWh di inizio anno).
Prezzi correlati anche al prezzo della CO2 che, dalla fine del mese di agosto di quest’anno, si è attestato oltre i 60 €/tCO2. A titolo di confronto, nel mese di settembre del 2020 la CO2 valeva circa 28 €/tCO2. Nel confronto con il secondo trimestre del 2021, il prezzo medio rilevato nel terzo trimestre è risultato in aumento del 13% circa.
Per anni, i prezzi di queste quote erano talmente bassi che alle aziende conveniva maggiormente continuare a inquinare per poi comprare le quote. Da un anno a questa parte, i prezzi di questi prodotti finanziari sono più che raddoppiati: una manovra che mette in difficoltà le principali compagnie, non ancora pronte all’uso delle energie rinnovabili. Per calmierare i costi aumentati, i produttori di energia scaricano i prezzi in bolletta, e a rimetterci è alla fine il consumatore finale.
Gli aumenti delle materie prime e della CO2 confermano forti ripercussioni sui prezzi finali dei consumatori anche in altri Paesi europei, come la Spagna e la Francia.