Nonostante i bonus e il super bonus, ristrutturare una casa non è mai costato così tanto, secondo una inchiesta de Il Post
Con un lungo e bellissimo articolo pubblicato nella giornata di ieri, Il Post ha evidenziato come bonus e super bonus per le ristrutturazioni edilizie stiano impattando con un problema molto più grande: la mancanza di materiali e materie prime a livello globale.
Così, secondo quanto dichiarato da Davide Zenga, imprenditore bergamasco intervistato da Il Post, ristrutturare o costruire una casa «non è mai costato così tanto».
In principio c’è stato il Covid
L’origine della crisi attuale delle materie prime è da ricercarsi nella pandemia che ha impattato sia l’offerta che la domanda dei materiali per tutto il 2020 e il 2021. Con tantissime aziende chiuse per diversi mesi, la produzione dei materiali necessari per la costruzione e la ristrutturazione degli edifici ha subito un forte stop. È lo stesso problema che ha afflitto anche i produttori di microchip, e che vediamo quotidianamente per prodotti di consumo come le console di nuova generazione, i cellulari, le schede grafiche. La stessa Apple a settembre aveva posticipato la presentazione dei nuovi Iphone per timore di non riuscire a soddisfare le previsioni di richieste da parte dei clienti in tutto il mondo.
La conseguenza delle riaperture e dei bonus
Quando poi sono state allentate le restrizioni e molte aziende hanno ricominciato a produrre, c’è stata in diversi paesi una vera corsa al commercio, per cercare di recuperare quanto più possibile le perdite dei mesi di chiusura. Cina e Stati Uniti hanno iniziato ad esempio una guerra commerciale comprando in enormi quantità materiale per produrre qualsiasi cosa. Con così poco materiale disponibile sul mercato, il prezzo si è alzato rapidamente.
Anche in Italia con il sollevamento delle restrizioni e la spinta dei vari bonus statali (in primis il Super Bonus 110% e il Bonus Facciate), i cantieri sono riapparsi dappertutto. Queste spinte hanno aumentato la richiesta di materiali per la costruzione e le ristrutturazioni delle case, senza che però l’offerta dei materiali aumentasse. Con tantissima domanda, e poca offerta, i prezzi sono impennati.
Quali sono i rincari?
Il Post assieme all’Ance, Associazione Nazionale dei Costruttori Edili, ha diffuso i dati dei rincari più evidenti.
Eccoli riassunti nella tabella:
Il rincaro è evidente per tutti i principali materiali necessari per le costruzioni. A partire dal prezzo dell’acciaio, materiale con cui sono fatti i tondini del cemento armato, cresciuto del 150% in pochi mesi, a quello del polietilene, che in edilizia viene usato come isolante e che è cresciuto di oltre il 110%, al rame, aumentato di quasi il 30%. Infine, il legname, passato da 400 a 1000 euro al metro cubo.
Tempi lunghi per tutti i cantieri
Ad esprimere preoccupazione sono le associazioni di categoria. L’Ance, ad esempio, ha parlato di un rischio di grandi ritardi nella conclusione delle opere. A parte la mancanza dei materiali (mancano i ponteggi, i pannelli isolanti, ecc), esiste un rischio di lavoro in perdita.
Con i bonus dello Stato la richiesta di ristrutturazioni e lavori edilizi è aumentata, ma le aziende edilizie stanno facendo fatica a soddisfare tutta la domanda e a concludere i lavori in tempo. Con preventivi emessi mesi fa, sulla base dei prezzi delle materie prime vecchi, le aziende fanno fatica a coprire i costi, e pur di non perdere un cantiere subappaltano i lavori contando sulle coperture delle banche.
È una corsa contro il tempo, con le materie prime che man mano che passano le settimane continuano ad aumentare di prezzo.
Secondo alcuni imprenditori, serviranno ancora dei mesi per riequilibrare la domanda e l’offerta delle materie prime, con un rischio di bolla speculativa sempre dietro l’angolo. La situazione potrebbe scoppiare presto.
Fonte:
Il Post