Attenzione al 730: con l’obbligo di tracciabilità per le spese mediche, se si usa il bancomat di un familiare la detrazione è a rischio.
Dal 1° gennaio 2020 solo le spese mediche effettuate con mezzi di pagamento elettronici o con altri mezzi tracciabili come assegni e bollettini postali sono detraibili dal 730.
I contanti possono essere ancora utilizzati nelle strutture pubbliche o private accreditate.
Con i pagamenti elettronici sorge però il problema delle detrazioni. Cosa succede quando una persona usa una carta di debito o credito intestata a sé per spese mediche rivolte a un familiare?
Oggi Repubblica prova a rispondere a questa domanda. Ecco come funziona:
Le spese per i familiari a carico
Nessun problema per chi paga in prima persona le spese per sé, o se la spesa dei medicinali la si fa per un familiare a carico, come un figlio. Sulla fattura apparirà il nome del genitore che ha effettuato il pagamento, e alla dichiarazione andrà allegata la ricevuta. Chi ha beneficiato del pagamento e dei medicinali, potrà ottenere la detrazione esibendo al Caf oltre la ricevuta della carta, l’addebito di questa sul conto cointestato.
Le spese per i familiari non a carico
Se non c’è nessun conto cointestato, o ad esempio nel caso di un figlio non a carico, o di un altro parente, occorrerà dimostrare che la spesa è stata rimborsata a chi l’ha sostenuta. In questo caso, al Caf andrà presentata, oltre alla copia del pagamento, anche una dichiarazione scritta da parte del beneficiario che attesti il rimborso della somma corrispondente al familiare che ha pagato al suo posto.
I numerosi errori nelle precompilate di quest’anno
Secondo Giovanni Angileri, presidente della Consulta dei Caf, quest’anno «c’è molta confusione. È chiaro che alcuni dati sono stati comunicati male e noi vediamo molti disagi tra gli utenti».
L’obbiettivo dichiarato del Governo è quello di contrastare l’evasione, ma le nuove regole per i pagamenti tracciabili sulle spese mediche non cambiano ciò: questo fenomeno è al massimo indiretto. Molte spese mediche e altre fatture sono infatti già inviate alle banche dati pubbliche e quindi sono perfettamente noti al fisco, al di là della forma di pagamento.
Il nuovo gettito previsto che entrerà nelle casse dello Stato è di 868 milioni, ma questo ammontare non viene dalla tracciabilità dei pagamenti. Secondo la Consulta dei Caf infatti, l’obbligo di tracciabilità e la confusione generata da questa nuova norma genererà minori detrazioni fruite dai contribuenti.