Ci sarà molto probabilmente un’esenzione alle imposte, un accesso preferenziale al fondo di garanzia, e una garanzia statale sui mutui.
Lo scorso 26 aprile il presidente del Consiglio Mario Draghi aveva annunciato alla Camera i piani del Governo per il PNRR, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza per l’utilizzo dei 248 miliardi stanziati dall’Unione Europea nel contesto del Recovery Fund, il fondo di recupero delle economie europee post-Covid.
Lo aveva fatto sottolineando come i giovani avessero bisogno di 3 cose: “welfare, casa e lavoro sicuro”, tutte condizioni per formare una famiglia.
La bozza del decreto, come riporta il Sole 24 Ore, è in attesa tra questa e la prossima settimana, ma ci sono già delle anticipazioni su ciò che potrebbe essere definito nei riguardi dei giovani.
Garanzia Statale sul mutuo
Di questo già se n’è parlato molto, e ormai sembra essere una cosa sicura, visto che Draghi l’ha proprio enunciato. In un’Italia in cui milioni di giovani fanno fatica a trovare la somma necessaria per garantirsi il mutuo, il decreto verrebbe in aiuto facendo da garante.
Lo Stato farebbe da garante per la quota dell’anticipo dei mutui, anche coprendola al 100%. In questo modo le banche potrebbero dare ai giovani un mutuo totale.
Esenzioni dalle imposte sull’acquisto della prima casa
Questa agevolazione sarebbe rivolta ai giovani under-36 e prevederebbe l’esenzione totale dalle imposte di registro, ipotecaria e catastale. Le agevolazioni si applicherebbero a tutte le soluzioni abitative ad eccezione delle abitazioni di tipo signorile (A1), delle ville (A8), e dei castelli o palazzi di eminenti pregi artistici o storici (A9).
Accesso al Fondo di Garanzia sui mutui
Nel corrente testo del provvedimento, che potrà subire ancora diverse modifiche, si prevede all’art. 16 anche l’accesso degli under-36 ad una corsia preferenziale per il Fondo di Garanzia della prima casa. Il fondo era stato istituito nel 2013 dal Governo Letta.
Attualmente l’accesso al fondo è pensato soltanto per gli under-35 (un anno in meno delle previsioni di questo decreto) che siano nel contempo anche titolari di un rapporto di lavoro atipico. Si prevede che questa estensione possa durare fino al 31 dicembre 2022.