Uno studio prova a rispondere dando qualche numero: ci potrebbero guadagnare il 68% delle famiglie, mentre per il 29% sarebbe previsto un peggioramento. Piccola la percentuale di coloro ai quali non cambierebbe nulla.
L’Assegno Unico per le famiglie è pronto a partire ufficialmente dal 1° luglio 2021. La legge delega, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale il 6 aprile 2021, entrerà in vigore il 21 aprile 2021.
Il nuovo assegno unico sostituirà tutti gli assegni famigliari, ed è pensato per accontentare tutti. Potrà infatti essere richiesto anche dalle famiglie omogenitoriali e unigenitoriali, con un contributo garantito fino al 21° anno d’età del figlio.
Draghi aveva promesso a parole che sarebbero arrivati in media 250 euro a figlio per famiglia, ma secondo un più recente studio questa promessa sarebbe destinata ad essere presto smentita.
Quanto sarà l’importo, secondo le stime
In base ad alcune simulazioni dell’Istat e dei gruppi di ricerca ci si accorge che l’importo di 250€ promesso sarà assegnato ad un numero molto esiguo di famiglie.
In particolare, l’importo di 250€ a figlio verrà assegnato solamente in caso di presenza di figli disabili per i quali la nuova normativa assegna un 50% aggiuntivo.
Per la maggioranza delle famiglie italiane con ISEE inferiore a 30.000€ invece, più realisticamente l’importo a figlio sarà di 161€ al mese per i figli minorenni, 97€ al mese per i maggiorenni fino al 21° anno d’età.
E con ISEE più alti? Qua scatta la vera differenza con gli assegni famigliari attuali. Sopra i 52.000€ di ISEE ad esempio, l’assegno famigliare soltanto di 67€ al mese per i figli minorenni, e di 40€ per i figli maggiorenni fino al 21° anno d’età.
Chi ci guadagnerà veramente dalla sostituzione degli assegni familiari con l’assegno unico?
Secondo una ricerca della Fondazione studi consulenti del lavoro, raccontata sulle pagine del Sole 24 Ore, non tutte le famiglie ci guadagneranno.
Come abbiamo visto l’assegno unico è legato all’ISEE: l’importo per figlio non sarà fisso ma dipende dal reddito della famiglia.
Secondo lo studio della Fondazione, il 68% delle famiglie, (in primis gli autonomi che non percepivano gli assegni familiari, e i redditi molto bassi), ci guadagnerà dall’introduzione dell’assegno unico.
Ma se qualcuno ci guadagna, altri ci perdono: il 29,7% dei nuclei familiari avrebbe un peggioramento. Principalmente, in questo quasi 30% ci stanno le famiglie con figli over-21 a carico, le famiglie molto numerose, le coppie di fatto, e le famiglie con ingente patrimonio mobiliare e immobiliare. D’altronde, dalla rimozione degli attuali assegni familiari in favore dell’assegno unico, il Governo risparmierà 7,8 miliardi. Alla faccia della semplificazione, qualcuno doveva pur rimetterci.
Solo per una piccolissima percentuale di famiglie l’assegno unico non cambierà quasi nulla: secondo la ricerca è il 2.3%.
Per richiedere l’Assegno Unico servirà quindi l’ISEE. Caf e Sindacati sono già pronti ad accogliere le numerosissime richieste che arriveranno prima della data ufficiale di inizio.